La Consigliera regionale di parità, Ivana Pipponzi, condanna fermamente l’espressione usata dalla sindaca di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino, nei confronti della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Il termine offensivo usato dalla sindaca Cervellino, anche se non espresso in un contesto di tipo sessista, è certamente fuori luogo, profondamente irrispettoso e non contestualizzato, rivolto esclusivamente alla persona del capo di governo, peraltro parafrasando il presidente della Campania De Luca.
Una donna che fa politica sa quanto è difficile muoversi e lavorare in un mondo a prevalenza maschile. Sa anche come sia pieno di ostacoli il cammino per le donne che si battono per affermare una propria identità slegata dai modelli maschili, il valore delle proprie idee e di se stesse come persone.
Trovo ancora più offensivo e grave che il termine sia stato usato anche in riferimento alla globalità degli elettori della Meloni. Come sindaca, dovrebbe essere rispettosa delle istituzioni che rappresenta, anche degli uomini e delle donne che non l’hanno votata e che la pensano diversamente.
Ci stiamo avvicinando al 25 novembre, giorno in cui tradizionalmente celebriamo la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Quando parliamo di violenza, parliamo anche di violenza verbale e toni accesi o aggressivi. Il ricorso a un linguaggio violento e umiliante non è mai giustificabile.
Chi assolve a cariche pubbliche ha il doppio dovere di rappresentare gli interessi dei cittadini e di essere di esempio anche con un linguaggio più rispettoso e pacato. Tocca a noi donne per prima, con le parole e i comportamenti, contribuire a plasmare modelli sociali di inclusione e solidarietà.
Basta poco, anche una parola, per vanificare anni di battaglie per i diritti, mettendo a rischio tutto ciò che le donne hanno conquistato con fatica, minando un cammino di uguaglianza e di democrazia”.