“Sulla scelta delle candidature dobbiamo puntare sulle primarie sia di coalizione, se ci saranno i collegi, sia nei partiti se si tratterà di liste singole. Poniamo mano ad una riforma istituzionale complessiva che assicuri il protagonismo dei cittadini, quello vero, non populista, ma di controllo democratico efficace, solo per fare alcuni esempi”. A sostenerlo è Carlo Petrone, coordinatore regionale Sel.
“Le primarie sono un modo diverso di sintonizzarsi con la società, rappresentano la scelta di cedere sovranità ai cittadini, servono per evitare furbizie ed affermare buone pratiche e coerenza. Dure a morire sono quelle culture politiche, presenti in tutti i partiti, che tentano di sopravvivere alimentando personalismi e narcisismi, mai l'interesse comune. Ma la nuova coalizione che si presenterà alle prossime elezioni è roba che interessa solo i vertici nazionali?
In Basilicata – continua – deve rimanere il solito equivoco di alleanze datate, programmi di governo non più adeguati ad affrontare le emergenze, oppure anche qui Pd, Sel e Idv si sintonizzano con movimenti, lavoratori, personalità istituzionali e culturali per iniziare una ricerca comune? Una alleanza che non si radichi sui territori è destinata a non produrre effetti. Questo è il segnale che ci giunge da tante realtà, ma soprattutto dai dati allarmanti che leggiamo sulle condizioni e sul futuro della Basilicata. Non produrrebbe molto interesse la costruzione di un cammino in Basilicata per un nuovo centrosinistra calibrato su accordi elettorali e posizionamenti negli Enti, per mettere in equilibrio la coalizione. Questo è esattamente il terreno su cui sta naufragando il centrosinistra lucano. E’ su questo terreno che il Pd blocca una naturale evoluzione, perché ha da risolvere tantissimi problemi interni. Dobbiamo tutti chiederci – conclude – se attendere l’impachettamento nazionale dell’alleanza oppure iniziare in Basilicata una nostra comune ricerca su quali novità reali produrre per rilanciare questa regione".
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