"Si intensificano anche in Basilicata le attività del Progetto Punto Zero, l'iniziativa – si legge in una nota – promossa dal portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini per il controllo e la verifica delle zone a rischio ambientale del territorio italiano. Nei giorni scorsi, l'esponente pentastellato, accompagnato da alcuni tecnici, da attivisti del M5s e cittadini della zona, ha effettuato una prima serie di misure e monitoraggi nell'area adiacente la Centrale Enel a biomasse del Mercure.
In particolare, nel corso dei rilevamenti, sono stati acquisiti i dati relativi alla qualità dell'aria intorno all'intero perimetro dell'impianto situato nel comune di Laino Borgo che, com'è noto, attualmente non è attivo a seguito di una sentenza provvisoria del Consiglio di Stato di agosto 2012 che ne ha ordinato lo spegnimento. La struttura, che è ubicata nell'area naturale protetta e pregiata del Parco del Pollino e che è stata riconvertita a biomasse, è stata chiusa perché non rispettava varie norme nazionali ed europee sul piano ambientale e paesaggistico".
"Le misurazioni – ha spiegato Pedicini – sono state effettuate per poterle utilizzare all'occorrenza, come confronto con altri monitoraggi che verranno realizzati qualora la Centrale tornasse di nuovo in esercizio. Vogliamo prepararci per dimostrare i danni che la Centrale provocherebbe ai cittadini residenti e al patrimonio ambientale della bellissima Valle del Mercure, visto che il governo Renzi, l'11 giugno scorso, ha emanato una delibera con cui, pur demandando alle Regioni Calabria e Basilicata gli ulteriori adempimenti formali, dà il via libera alla riattivazione dell'impianto.
In questo modo – ha precisato il portavoce del M5s – potremo esaminare con precisione i danni ambientali che produrrebbero i fumi generati dall'impianto per verificare se vengono rispettati i parametri ambientali previsti dalle direttive europee e nazionali e informare i cittadini e le autorità locali.
E' chiaro – ha sottolineato Pedicini – che il M5s sta cercando, prima di tutto, di far sì che una Centrale come quella di Laino Borgo, obsoleta tecnologicamente, svantaggiosa economicamente e altamente inquinante, non riapra mai più. Non a caso, se ne sta occupando, da tempo e a più livelli, alla Regione Basilicata, con i portavoce Perrino e Leggieri, e a Roma, con il portavoce deputato calabrese Parentela.
Per quanto riguarda l'Europa, – ha sottolineato l'eurodeputato – stiamo lavorando per far modificare la parte del pacchetto Ue "Aria pulita" che proprio in questi giorni è in discussione a Bruxelles e, colpevolmente, manda in deroga le centrali a biomasse come quella del Mercure, per esonerarle dai limiti di emissione di inquinanti e, di conseguenza, tutelare le lobby dell'energia.
Una cosa è certa, – ha concluso Pedicini – se la prepotenza degli interessi economici, avallati da Renzi, dai fratelli Pittella e dal governatore calabrese Mario Oliverio, non verranno fermati, un'altra straordinaria area naturalistica del Sud verrà annientata dalle logiche affaristiche, a discapito della salute dei cittadini, dello sviluppo compatibile e dell'occupazione di qualità".
BAS 05