Nuovo numero di “S-Catenati”

Si intitola Abito e sarà presentato al pubblico alle 20 nell'Auditorium di Cristo Re in un evento speciale che unisce narrazione, teatro e comunità. Il giornale è nato all’interno della Casa Circondariale di Matera ed è realizzato in collaborazione con i detenuti dell’istituto.

Giunge al suo sesto numero S-Catenati. Oltre l’errore, il giornale nato all’interno della Casa Circondariale di Matera e realizzato in collaborazione con i detenuti dell’istituto. Il nuovo numero, dal titolo Abito, sarà presentato al pubblico giovedì 27 marzo alle ore 20.00 presso l’Auditorium Cristo Re di Matera, in un evento speciale che unisce narrazione, teatro e incontro con la comunità.

L’iniziativa è promossa da Disma odv, l’associazione che da due anni anima il progetto editoriale con l’obiettivo di dare voce a chi vive in esecuzione penale, creando uno spazio di espressione, dignità e relazione con il territorio. La serata sarà anche l’occasione per festeggiare insieme ai lettori e alle lettrici i due anni di vita dell’associazione, nata proprio intorno all’esperienza di S-Catenati.

Ad aprire l’incontro sarà Vincenzo Pace, presidente di Disma odv, seguito dall’intervento di Luca Iacovone, direttore responsabile della rivista. A guidare il cuore narrativo della serata sarà l’attrice Barbara Scarciolla di IAC – Centro Arti Integrate, che porterà in scena, in forma di reading teatrale, una delle testimonianze più intense di questo numero: la storia di una donna trans detenuta in una sezione maschile del carcere di Matera.

«Io, donna trans, condivido la cella con altri uomini. Ho il mio angolo, il mio letto, le mie cose. Non è facile, ma qui ho trovato rispetto. Anche da parte degli agenti: molti usano il femminile con me, e per me questo significa moltissimo».

Una voce rara e potente, raccolta proprio all’interno dell’istituto dalla redazione di S-Catenati, che racconta la quotidianità di una persona trans in carcere, tra dignità, identità e diritti non sempre riconosciuti.

Un’esperienza che si confronta con i limiti e le ambiguità dei circuiti informali riservati ai detenuti trans, che spesso – come segnalato anche nel Rapporto Antigone 2023 – finiscono per accentuare l’isolamento e ostacolare l’accesso a percorsi rieducativi, supporti sanitari e pieno riconoscimento dell’identità.

Nel corso della serata, sarà ospite anche Miguel, ex detenuto e collaboratore della redazione, che si racconterà in dialogo con Elena Baldassarre.

“L’abito è una dichiarazione silenziosa che racconta chi siamo, chi vorremmo essere o chi desideriamo nascondere” – si legge in apertura del nuovo numero. Un tema scelto dalla redazione interna come metafora potente del corpo, della pena, dell’identità e dello sguardo degli altri.

 

L’ingresso è libero e aperto a tutta la cittadinanza.

Al termine del reading seguirà un momento conviviale offerto dall’associazione, per festeggiare due anni di lavoro, parole e incontri, insieme alla comunità che ha sostenuto fin dall’inizio questo progetto di narrazione condivisa.

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