Moliterno Agri in corto: stasera “Le regard di Georges Brassens”

"Le regard di Georges Brassens", documentario di meno di ora   verrà presentato questa sera (ore 21.30) allo Spazio Art-House nell'ambito delle anteprime della rassegna sul cinema a formato breve "Moliterno Agri in Corto", giunta quest'anno alla decima edizione e curata dal cinecronista Mimmo Mastrangelo. Un film di immagini  ritrovate, un documento che incanta  in cui il poeta-cantautore, il magnifico Georges  fa rivivere sotto i nostri occhi la bella umanità di cui si circondava . A Sète – cittadina sul mare  della Francia meridionale,  dove nacque nel 1921 – Brassens ritrova la madre Elvira, una fervente cattolica di origini lucane, il padre Luis, un muratore anarchico il cui pensiero libertario influenzerà non poco quello del figlio, ma nel film, tra gli altri, si vedono Joha Heiman ("la mia piccola pupa") che sarà  sua compagna fino alla morte avvenuta nel 1981,  i coniugi Marcel e Jeanne  nella cui  piccola abitazione, al leggendario "impasse  Florimont 14",  ha vissuto per trent'anni. Nel film di Sandrine Dumarais alle  sequenze amatoriali  si sovrappongono immagini note di repertorio (con Brassens che canta  suoi cavalli di battaglia) insieme  a voci che ricordano e  celebrano l'artista e l'uomo: da Juliette Greco ("semplicemente odorabile era Georges") allo scrittore Bernard Lonjon, dall'amica di famiglia Agatha Fallet al regista Francois  Morel a Clémentine  Deroudille che ha curato l'ultima mostra  dedicata al "bon Ton-Ton"ed allestita a Parigi pe ril trentennale della morte. Il  film della Dumarais si specchia anche in qualche scelta formale realizzata al computer  (sequenze del movie-amatoriale proiettate sulle mura delle palazzine del porto di Sète), ma tutte le testimonianze  compongono il ritratto-sinfonia dell' artista e dell'uomo Brassens.  del "gran maestro" monumento della cultura francese del novecento  a cui si deve essere grati  perché, per mezzo delle sue canzoni dal taglio popolare,  ci ha permesso  di intravedere la bellezza e la generosità  di cui è portatrice quell'umanità condannata  all'ultimo gradino della scala sociale… Il film della Dumarais è la conferma che "Brassens era tra noi da sempre e sarà con noi per sempre. Non è certo (questa) una consolazione  ma rimane pur sempre un augurio.

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