E' necessario effettuare un bilancio della riforma a tre anni dalla sua applicazione in virtù di una sanità in forte affanno che, mai come in questo momento, vive un periodo di notevole criticità.
È quanto dichiara il segretario regionale di Udeur- Popolari per il Sud, Sergio Lapenna.
All'indomani dell'approvazione della legge il Presidente De Filippo aveva dichiarato che la sanità lucana avrebbe cambiato volto, in particolare, con il rilancio della funzione dei distretti socio-sanitari, in modo da costruire una rete regionale dei servizi sanitari nell'ottica del risparmio e dell'efficienza. Mi sembra che a distanza di tre anni poche sono le cose realizzate. Infatti – continua- non è stata neanche iniziata la trasformazione dell'Azienda-locale in Azienda-rete, così come non sono stati raggiunti gli annunciati obiettivi di economicità e di efficienza, mentre continua ad esistere una eccessiva burocratizzazione e una duplicazione delle funzioni e delle attività. I dati certi, nel totale clima di incertezza e di confusione – afferma Lapenna- riguardano l’adozione di atti aziendali generici, poco influenti sul miglioramento generale di un servizio sanitario che da sempre si dimostra più preoccupato di tutelare singole posizioni piuttosto che garantire l’efficienza di un servizio. In questo modo – conclude Lapenna- si impedisce la normale e serena attività medico-chirurgica e la conseguenza è quella di determinare in validi dirigenti medici, che non condividono l’operato della direzione strategica, una fuga dalle aziende sanitarie lucane a scapito dei pazienti sempre più vessati da una sanità in forte affanno.
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