L’Aiga su liberalizzazioni e maxiemendamento

“Le indiscrezioni sulle misure che il Governo adotterà nei confronti degli avvocati (liberalizzazione ed eliminazione della difesa tecnica in primo grado) e l’entrata in vigore del maxi emendamento, specie con riguardo alle riforme in materia di riassetto del sistema giustizia (media-conciliazione, duplicazione dei costi di accesso alla giustizia) inducono a riflettere ed a prendere posizioni”. Lo sostiene in una nota la sezione di Potenza dell’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati).
“La difesa – continua il comunicato – è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento, in quanto garantito dall’art. 24 della Cost., nonché garanzia di conoscenze tecnico-giuridiche che il cittadino comune non ha, tali da consentire l’equo contraddittorio tra le parti;
Qualunque tipo di intervento legislativo che vada a ledere l’integrità, la dignità e l’onore della professione forense non fa altro che asservire la professione stessa alla logica imprenditoriale ed economica dei grandi gruppi assicurativi, bancari, di riscossione ed industriali. L’artato tentativo di rendere più facilmente fruibile la professionalità dell’avvocato attraverso l’abolizione dei minimi tariffari, degli Ordini e attraverso la liberalizzazione della professione, finisce per dequalificare l’intera categoria a discapito del cittadino che non è parte delle logiche politico-econimiche delle grandi lobby e delle grandi caste nazionali ed internazionali;
L’ingresso di soci, di solo capitale, negli studi professionali, mina alla base l’indipendenza intellettuale dell’avvocato, offrendo il fianco, peraltro, all’introduzione di capitali di dubbia provenienza;
L’intento di deflazionare il carico giudiziario non si raggiunge attraverso l’inasprimento e l’aumento dei costi della giustizia – anche in fase di sospensiva. L’esasperazione dell’accesso alla giustizia finisce per gravare unicamente sul cittadino, il quale si allontanerà dal sistema “giustizia” favorendo lo sviluppo della giustizia “fai da te”.
Nel rimanere in attesa di ulteriori sviluppi, l’AIGA si dichiara fin d’ora pronta a reagire nelle sedi e con forme opportune”.

BAS 05

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