Mercoledì 19 novembre, alle ore 11.00, presso la Biblioteca Centrale di Ateneo – Polo delle Scienze Umane (sede del Francioso, Potenza), si terrà la presentazione del libro di Nicola H. Cosentino, C’è molta speranza (ma nessuna per noi), edito da Guanda e vincitore del Premio internazionale Flaiano di Narrativa under 35.
L’incontro sarà introdotto dal prof. Alessandro Di Muro, direttore della Biblioteca Centrale di Ateneo. Dialogheranno con l’autore le docenti Maria Teresa Imbriani e Deborah De Fazio dell’Università degli Studi della Basilicata.
Il romanzo di Cosentino è un viaggio nella quotidianità e nei desideri, un inventario delle piccole cose che restituiscono significato alla vita di tutti i giorni. Il protagonista, “H”, un giovane calabrese trasferitosi a Milano, stanco del pessimismo che lo circonda, si dedica a una personale ricerca sui desideri di amici, familiari, conoscenti, chiunque incontri, curioso di mappare le speranze del mondo, ma anche di capire meglio se stesso. La domanda che pone a tutti – «Cosa desidera più di tutto il tuo cuore?» – diventa il filo conduttore di una riflessione profonda sul bisogno umano di sperare, immaginare, sognare.
C’è molta speranza (ma nessuna per noi) intreccia saggio, inchiesta e narrativa e racconta una generazione sospesa tra precarietà e aspirazioni, attraverso la storia del suo giovane protagonista, che ambisce non tanto a concretizzare i propri obiettivi (trovare un lavoro stabile, una casa più grande, scrivere un buon libro…) quanto a poterseli permettere.
Vera protagonista, in definitiva, è forse la letteratura. Perché l’unico modo per reimparare a desiderare – e per realizzare ciò che è materialmente irrealizzabile – è immaginare.
Nicola Cosentino, nato a Praia a Mare nel 1991, vive a Milano. Con Vita e morte delle aragoste (Voland, 2017) ha vinto il Premio Brancati Giovani nel 2018 ed è stato tradotto in francese e tedesco; il suo romanzo Le tracce fantasma (minimum fax, 2022) si è classificato secondo al Premio Flaiano. È editor di Lucy – Sulla cultura e collabora con le pagine culturali del Corriere della Sera. C’è molta speranza (ma nessuna per noi) è il suo quarto romanzo.