Consorzio Asi, Benedetto: servono azioni concrete

Per l’esponente di Idv le possibilità di futuro per l’area industriale di Matera più che essere affidate al caso hanno bisogno di adeguate politiche ed azioni a partire dal superamento degli ostacoli creati dal sistema bancario

“Vigileremo perché l’ampliamento dell’aeroporto Mattei di Pisticci sia realmente un impegno concreto, e come tale inserito nel Memorandum sul petrolio e non diventi una posta da giocarsi nel terno a lotto annunciato oggi dall’assessore alle Attività Produttive Pittella per il rilancio del Consorzio industriale della provincia di Matera”. E’ quanto sostiene il presidente del gruppo IdV in Consiglio regionale Nicola Benedetto per il quale “le possibilità di futuro per l’area industriale di Matera più che essere affidate al caso o al gioco di fortuna hanno bisogno di adeguate politiche ed azioni a partire dal superamento degli ostacoli, come ha ammesso lo stesso Pittella, creati dal sistema bancario e legati al finanziamento delle iniziative del Bando Valbasento”. “Poiché l’uscita dall’Obiettivo 1 dell’Ue ci pone e ci porrà non pochi problemi di finanziamenti ed agevolazioni comunitarie, dobbiamo puntare innanzitutto – dice Benedetto – su fattori concreti di attrazione di imprenditori e quindi sull’abbattimento dei costi energetici e di approvvigionamento idrico. Mi meraviglia in proposito che l’Assessore Pittella che ha parlato in conferenza stampa di nuovi impianti fotovoltaici non abbia una visione chiara della situazione. E’ l’Unioncamere ad evidenziare nello studio ‘Il costo della fornitura di energia elettrica e gas naturale in Basilicata’ – sottolinea Benedetto – che il mercato dell’energia è libero ma ancora poco conosciuto e utilizzato dalle aziende e dalle famiglie lucane con costi decisamente più alti rispetto al resto del Paese. Da noi avviene un paradosso. Le aziende che operano nell’area del Consorzio Asi della Valbasento sono costrette a comprare obbligatoriamente l’energia prodotta da Tecnoparco, visto che per le aziende stesse non è possibile attraversare il perimetro dell’Asi per allacciarsi alle linee energetiche di altri fornitori compresa l’Enel. Possono pertanto allacciarsi solo alla rete di Tecnoparco che vende però, mediamente, l’energia al 30 per cento in più degli altri gestori. E questa situazione è ancora più paradossale se si considera che le aziende della Valbasento non possono produrre loro stesse energia da fonti rinnovabili, tipo fotovoltaico o quant’altro, perché non possono connettersi alla rete né per ottenere energia né per venderla”. “Questa situazione – evidenzia il presidente del Gruppo IdV – ha un valore di circa 300-350 mila euro al mese. Cioè le imprese risparmierebbero questa cifra al mese se avessero la possibilità di accedere ad altri fornitori di energia. Questi soldi, facendo dei calcoli approssimativi, possono valere tranquillamente l’assunzione di 150 o 200 persone. Sbloccare l’energia nella Valbasento, quindi, significherebbe dare la possibilità alle aziende di assumere nuovo personale oltre che ridurre costi aziendali che incidono pesantemente sulla competitività, perché altrimenti il sole servirà solo ad illuminare le industrie ancora in attività”.Per Benedetto “i dati positivi dell’ultimo bilancio del Consorzio Asi di Matera non bastano per accontentarsi di quanto è stato fatto se poi non si riesce a favorire l’insediamento di nuove fabbriche ed attività produttive e quindi a creare nuovi posti di lavoro. Di qui l’invito all’Assessore Pittella ad approfondire le valutazioni emerse in conferenza stampa nelle sedi istituzionali competenti, la Terza Commissione Permanente e il Consiglio regionale”.

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