Cicala sulla richiesta di stato d’emergenza idrica

L’assessore regionale precisa: “Si tratta di uno strumento mirato che da un lato conferisce poteri straordinari al Commissario delegato, dall’altro consente di prevedere investimenti infrastrutturali e interventi diretti a favore anche delle imprese agricole".

L'assessore regionale Carmine Cicala

Stato di emergenza idrica. L’assessore regionale alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Carmine Cicala: “Accolgo con favore l’invito di alcuni consiglieri regionali a intervenire nella seduta straordinaria del Consiglio del prossimo 21 ottobre, per illustrare con chiarezza la situazione che il mondo agricolo lucano sta affrontando, evidenziando le sfide del recente passato, le criticità del presente e le prospettive future.

Sarà anche l’occasione per illustrare la decisione del Governo regionale di richiedere al Governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza idrica. Si tratta di uno strumento mirato che da un lato conferisce poteri straordinari al Commissario delegato, dall’altro consente di prevedere investimenti infrastrutturali e interventi diretti a favore anche delle imprese agricole, in continuità con le azioni già avviate in un anno particolarmente difficile.

Per quanto riguarda il comparto agricolo – aggiunge Cicala – un ruolo decisivo è stato svolto dal Tavolo Verde, che vede la presenza delle associazioni di categoria, dai tavoli istituzionali regionali e interregionali, nonché dal Consorzio di Bonifica della Basilicata, che insieme agli imprenditori agricoli ha saputo affrontare una stagione estremamente complessa. Nonostante una disponibilità di risorsa idrica ridotta di oltre 60 milioni di metri cubi per il solo comparto agricolo, è stato possibile programmare e garantire le colture primaverili-estive e autunno-vernine, mantenendo le stesse quantità degli anni precedenti. Un risultato che testimonia capacità organizzativa, visione strategica e risposta concreta alle esigenze del settore. Tuttavia, l’obiettivo deve essere quello di fare ancora meglio e di più negli anni a venire.

È bene ricordare – prosegue l’assessore – che tali sforzi hanno comportato costi aggiuntivi per la Regione, legati a misure emergenziali come l’utilizzo di pompe mobili e approvvigionamenti alternativi rispetto agli invasi. Proprio per questo la richiesta dello stato di emergenza idrica non rappresenta soltanto una scelta giusta, ma un atto doveroso: essa permetterà di disporre di risorse straordinarie, di velocizzare interventi infrastrutturali e di approntare ulteriori strumenti straordinari che, nel caso in cui la criticità dei livelli di invaso dovesse permanere, anche nel 2026, possano mettere l’intero sistema nelle migliori condizioni per far fronte a qualsiasi scenario di crisi.

Oggi più che mai è necessaria una chiamata alla responsabilità e all’azione condivisa: istituzioni, imprese e comunità devono lavorare insieme per trasformare una fase critica – conclude Cicala – in un’opportunità di rafforzamento e modernizzazione del sistema agricolo e delle infrastrutture idriche della Basilicata”.

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