Chirurgia robotica all’ospedale di Matera

La Regione investe 2,4 milioni per l'acquisto di un sistema di chirurgia di ultima generazione. L'assessore alla Salute, Cosimo Latronico: "Un investimento che consente alla sanità lucana di compiere un ulteriore salto di qualità sul fronte dell’innovazione tecnologica"

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L'assessore regionale Cosimo Latronico

La Regione Basilicata investe 2,4 milioni di euro per l’acquisto di un sistema di chirurgia robotica di ultima generazione destinato all’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera. L’intervento è finalizzato al potenziamento tecnologico delle Unità Operative chirurgiche e rappresenta un passaggio strategico per migliorare la qualità dell’assistenza, ridurre le liste d’attesa e contrastare la mobilità sanitaria passiva. Lo rende noto l’assessore alla Salute, Politiche per la Persona e PNRR Cosimo Latronico, commentando l’ammissione a finanziamento dell’operazione “Innovazione tecnologica UU.OO. Chirurgiche – Robot chirurgico”, a beneficio dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera approvata in Giunta regionale. L’intervento è finanziato integralmente a valere sul Programma Regionale Basilicata FESR FSE+ 2021–2027 ed è coerente con la programmazione sanitaria regionale e con gli investimenti previsti dal PNRR in una logica di complementarità.

Il sistema robotico sarà utilizzato in particolare nelle Unità Operative di Urologia, Chirurgia Generale e Ginecologia, ambiti nei quali l’ASM dispone già di elevate competenze professionali e nei quali la robotica consente un significativo miglioramento degli esiti clinici e dell’organizzazione dei percorsi di cura. “Si tratta di un investimento rilevante e mirato – dichiara Latronico – che consente alla sanità lucana di compiere un ulteriore salto di qualità sul fronte dell’innovazione tecnologica. La chirurgia robotica rappresenta oggi uno standard avanzato in molte specialità e dotare l’ospedale di Matera di questa tecnologia significa garantire ai cittadini cure più efficaci, meno invasive e più sicure, riducendo al contempo la necessità di rivolgersi a strutture fuori regione. Le analisi condotte – conclude l’assessore – evidenziano un potenziale rilevante di riduzione della mobilità passiva, con benefici diretti sia per i pazienti sia per la sostenibilità complessiva del sistema sanitario regionale”.

 

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