Avigliano, D'Andrea (progressisti democratici) su eventi estivi

"Abbiamo assistito, nell’anno passato,  ad un caos totale nell’organizzazione di un’Estate Aviglianese , priva di linee guida chiare e di una trasparenza che necessita sempre ma che,  in questo periodo storico particolare, credo sia indispensabile". Lo dichiara Anna D’Andrea, consigliera dei Progressisti Democratici per Avigliano.
"Tutto si ripete  quest’anno, con enormi ritardi  nella programmazione  di  ciò che per anni ha caratterizzato la nostra Estate  e rappresento il mio disagio che, al di là della mia diversa collocazione politica, vede il mio territorio fare passi indietro giganteschi.
“La Cultura” ha un significato molto ampio ma la sua collocazione e promozione, non può prescindere dalla consapevolezza del ruolo che ogni individuo occupa nella società, non può tralasciare la costruzione di un tessuto di speranza che vede gli stessi individui concorrere e lavorare INSIEME, seppur nella diversità di ognuno, al raggiungimento di obiettivi comuni.
Le Associazioni del nostro territorio – aggiunge – sono il primo esempio di Cultura in questo senso e sono di fatto la ricchezza delle nostre comunità; questo , però, non bisogna solo “dirlo” ma anche attuarlo dando loro il sostegno e la considerazione che meritano.
Siamo abbondantemente oltre la metà del mese di Luglio e non si hanno notizie del “Cartellone dell’Estate  Aviglianese 2016 “ .
L’Amministrazione comunale vuole fare scelte diverse escludendo le Associazioni ? Vuole lasciarle sole ad organizzare eventi che nella sostanza , in maniera differente, promuovono il nostro territorio  e che fino a pochi anni fa hanno potuto contare sul supporto logistico e morale dell’Istituzione comunale?
Era nata con loro  una collaborazione proficua e reciproca con uno sforzo notevole ad avvicinare individualmente e collettivamente le persone alla Politica, a ricostruire e ricucire  quel rapporto di fiducia fortemente minato da prassi consolidate e legittimate con un’eccessiva discrezionalità che ha favorito “la cultura dell’allontanamento”.
La promozione della “cultura” può essere davvero un volano , un arricchimento sociale ed economico per tutti ma se manca il coinvolgimento di quei pezzi di società che ne favoriscono la diffusione, serve a poco: un evento “grandioso” se non viene vissuto come merita  quali vantaggi può portare al suo territorio?
Vedo tanta approssimazione, uno scarico di responsabilità che non giova a nessuno : ci penalizza, confonde ed alimenta quel senso di incertezze infinite che caratterizzano il nostro tempo: siamo in un tempo difficilissimo di crisi profonda ma sappiamo tutti che non paghiamo solo le conseguenze di una crisi economica : altri impoverimenti ed  altre “culture” hanno preso il sopravvento .
Auspico un proseguimento di un lavoro faticosamente iniziato e che aveva dato i primi soddisfacenti risultati,  che possa aiutare le nostre Comunità, a crescere e a sentirsi parte di un progetto più “grande” che le stimoli a collaborare e a vincere le sfide culturali, sociali ed economiche del nostro Paese".

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