I due consiglieri, il primo del Gruppo misto e il secondo del Partito democratico, commentano l’audizione in IV CCP dei dirigenti dell’azienda sanitaria rispetto alla mancata attuazione di quanto previsto dalla L.R. 55 del 2015
I consiglieri regionali Giannino Romaniello (Gm) e Vito Giuzio (Pd) commentano le dichiarazioni rese in audizione durante la quarta Commissione consiliare permanente dai dirigenti dell’Asp rispetto alla questione legata alla mancata attuazione di quanto previsto dall’art.5, comma 2 della Legge regionale n.55/2015 “Disposizioni in materia di contratti di lavoro, di orientamento, formazione e in materia di scadenza normative” con le quali si prevede la proroga dei contratti di lavoro subordinato fino al 30 dicembre 2016. “Il dirigente generale Gianni Bochicchio e la direttrice amministrativa Cristiana Mecca dell’Asp, auditi dietro nostra richiesta – sottolineano i consiglieri - hanno fanno presente che ‘l’ azienda sanitaria ha rispettato la legge 55/2015’ evidenziando ‘aspetti di legittimità nei procedimenti’ e facendo poi riferimento al D.Lgs. n.81/2015 secondo il quale ‘fermo restando la durata massima del rapporto di 36 mesi, è possibile stipulare un ulteriore contratto a tempo determinato della durata massima di dodici mesi presso la direzione territoriale del lavoro competente per territorio’, cosa avvenuta per i 9 lavoratori.<br /><br />“Durante i nostri interventi in Commissione – aggiungono i consiglieri – abbiamo ribadito la nostra opinione secondo la quale l’Asp è obbligata a dare corso alla legge regionale n.55/2015 e abbiamo fatto riferimento a una nota della Regione Basilicata inviata all’Azienda sanitaria, a firma del Dirigente generale Vito Marsico, con la quale si spiegava che ‘la normativa emanata dalla Regione Basilicata ha inteso disporre la proroga di tutti i contratti in essere alla data del 30 dicembre 2015, stanziando allo scopo le risorse necessarie con la propria legge di stabilità. L’eventuale iniziativa dell’Asp volta a mantenere in vita i contratti, anche attraverso il ripristino dei rapporti interrotti, si porrebbe come atto esecutivo di una disposizione di legge, ancorché regionale, che mantiene la sua forza precettiva fino alla sua abrogazione o alla eventuale censura da parte degli organi competenti ”.<br /><br />“Di fronte alle dichiarazioni del Dirigente generale Gianni Bochicchio, a seguito della mia richiesta di motivare per iscritto quanto sostenuto circa il parere negativo degli uffici dell’Asp che hanno impedito allo stesso di ripristinare i contratti impropriamente interrotti il 31 dicembre 2015 – sottolinea Romaniello – il Direttore, nel dirsi dispiaciuto per la situazione dei nove lavoratori, ha precisato che chiederà formalmente ai suoi uffici il parere scritto sulla possibilità di proroga dei contratti. Non intendo, però – ha aggiunto – assumere atti che non abbiano il parere positivo degli uffici”.<br /><br />“Durante i lavori – continua Romaniello – sono intervenuti anche i consiglieri Rosa (Lb-Fdi), Galante (Ri) e Leggieri (M5s). Rosa nel sostenere la posizione da me espressa ha chiesto alla responsabile amministrativa dell’Asp di non fare allusioni su eventuali sponsorizzazioni e di citare nomi e cognomi considerato che si trovava in una sede istituzionale. Il presidente Bradascio, al termine del confronto, ha disposto di approfondire ulteriormente la questione nelle prossime riunioni dopo aver acquisito il parere formale dell’Asp al riguardo”.<br /><br />“Da parte nostra – concludono Romaniello e Giuzio – abbiamo ribadito la violazione del legge regionale da parte dell’Asp che doveva, come fatto da tutti i Direttori generali della Regione, prorogare i contratti di tutti i lavoratori in organico alla data del 30 dicembre 2015, evidenziando che la legge, tra l’altro, non è stata impugnata dal Governo nazionale e quindi vuol dire che la legge regionale è pienamente operativa ed un ente della Regione la deve rispettare”.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />