Aree interne, Leggieri: ai lucani servono risposte concrete

Per il consigliere del M5s “I dati riguardanti il numero degli studenti lucani fanno preoccupare e devono far riflettere. Assistiamo ad un inesorabile spopolamento dei nostri borghi che si ripercuote sulla popolazione scolastica”

“I dati riportati sulla stampa locale riguardanti il numero degli studenti lucani fanno preoccupare e devono far riflettere. Assistiamo ad un inesorabile spopolamento dei nostri borghi che si ripercuote sulla popolazione scolastica. Oltre alle culle vuote, i banchi vuoti. In vent’anni la Basilicata ha perso circa 30mila studenti. Siamo passati dai 104.590 studenti dell’anno scolastico 2000-2001 agli attuali 73.912. Non è difficile immaginare il futuro della nostra regione tra qualche anno, se la tendenza in corso continuerà a confermarsi”.

“Lo sostiene il consigliere regionale del M5s, Gianni Leggieri che aggiunge: “i banchi vuoti sono un triste indicatore sullo stato in cui versa la Basilicata, dove la sfiducia tra i cittadini ha ormai preso il sopravvento e non si intravedono neppure segnali confortanti, idee e progettualità da parte dell’attuale governo regionale. Passata la sbornia salviniana, ora il centrodestra lucano dovrebbe essere incisivo e pragmatico. Non bastano più gli slogan. I lucani hanno bisogno di risposte concrete. Se in passato le Giunte regionali guidate da De Filippo e Pittella vedevano la Basilicata in un’ottica feudataria e come un serbatoio di voti e di clientele da coltivare, oggi la Giunta Bardi è a corto di idee e programmazione anche a partire dal presente futuro dei nostri borghi”.

“La scuola – continua – svolge un ruolo fondamentale non solo sotto l’aspetto della conoscenza, ma anche per quanto riguarda la formazione di cittadini responsabili e rispettosi delle regole. A questo proposito è bene ricordare che nell’ultimo ‘Rapporto giovani 2020’ dell’Istituto Toniolo si evidenzia che chi ha un titolo di studio basso e proviene da contesti sociali poveri ha meno possibilità di affermarsi e migliorare le proprie condizioni di vita. È, insomma, destinato a non andare avanti nella scala sociale. Si trova su un ascensore rotto difficile da riparare e da far ripartire”.

“Spero – conclude – che la crisi pandemica possa rappresentare l’occasione per ripensare le politiche di sviluppo per il sud Italia e le aree interne con la Basilicata protagonista. La crisi sociale, economica e sanitaria devono trasformarsi in opportunità. Il governo ha in mente di attuare con i fondi di ‘Next Generation Eu’ (dotazione 2,7 miliardi) un piano volto a garantire il diritto allo studio. L’Italia e la Basilicata potranno nutrire speranza nel futuro se hanno ben in mente il valore dell’istruzione a tutti i livelli e per tutti. In questo contesto i protagonisti sono diversi: governanti attenti, onesti e capaci; insegnanti e docenti preparati”.

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