Anomalie pozzo San Fele, interrogazione di Leggieri

Al presidente Bardi e all’assessore Rosa, il consigliere di M5s chiede quali azioni si intendono porre per capire la ragione di quanto successo e per tutelare la salute dei cittadini che vivono nelle zone interessate

&ldquo;Come sottolineato spesso da tanti studiosi ed esperti del settore ambientale i pozzi di petrolio dismessi e abbandonati rappresentano un enorme pericolo per l&rsquo;ambiente e la salute dei cittadini. Purtroppo, &egrave; una tematica di cui&nbsp; pochi si&nbsp; preoccupano e che, sfortunatamente,&nbsp; in Basilicata &egrave; largamente sottovalutata e spesso del tutto addirittura ignorata, ma che pu&ograve; avere conseguenze devastanti sull&rsquo;ambiente e sulla salute umana&rdquo;. Lo afferma il consigliere regionale di M5s, Gianni Leggieri, precisando che &ldquo;A seguito della segnalazione relativa alle anomalie riscontrate nell&rsquo;area del Pozzo San Fele 1 presentata da alcuni attivisti del Movimento Cinque Stelle di San Fele, a cui ha fatto seguito un sopralluogo della professoressa Colella, ho presentato un&rsquo;interrogazione rivolta al Presidente della Giunta, Vito Bardi e all&rsquo;assessore all&rsquo;Ambiente, Gianni Rosa, per sapere se gli uffici regionali siano a conoscenza della situazione in cui versa l&rsquo;area del pozzo San Fele 1, quali azioni si intendano porre&nbsp; per capire le ragioni di questa situazione anomala, quali azioni si intendano mettere in atto per tutelare la salute dei cittadini che vivono nelle zone interessate, se Arpab e Ispra stiano procedendo al controllo e alla messa in sicurezza di tutti i pozzi esplorativi presenti sul territorio lucano&rdquo;.<br />&ldquo;Come riportato della testata giornalistica online &lsquo;Basilicata24&rsquo;- sottolinea Leggieri -&nbsp; poco a valle del pozzo petrolifero abbandonato, e non bonificato, &lsquo;San Fele 1&rsquo; e in un&rsquo;area con sorgenti adibita a pascolo di bestiame, recentemente &egrave; apparsa un&rsquo;anomala area con erba secca bianca che lascerebbe pensare alla fuoriuscita dal sottosuolo del velenoso idrogeno solforato a seguito della riattivazione di una frana. A segnalarlo &egrave; Albina Colella, professore ordinario di Geologia all&rsquo;Universit&agrave; della Basilicata. Oltre a segnalare la situazione anomala la professoressa Colella ha suggerito una ipotesi sulla sua genesi, che &egrave; comunque da verificare. In pratica, l&rsquo;erba potrebbe essere stata disseccata in seguito a un&rsquo;emissione di gas dal sottosuolo (probabilmente di idrogeno solforato), favorita dal movimento franoso e dallo sviluppo di fratture nel terreno che hanno costituito una via di fuga del gas fino in superficie&rdquo;.<br />&ldquo;Richiedo pertanto un intervento celere da parte delle Istituzioni e delle Autorit&agrave; preposte &ndash; conclude il consigliere &ndash; al fine di verificare quello &egrave; accaduto e sta accadendo nell&rsquo;area del pozzo, per metterlo in sicurezza, tutelando la salute di cittadini che vivono in quelle zone&rdquo;.<br />

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