Anci: manifestazione il 17 luglio contro Poste Italiane

Il direttivo Anci Basilicata, presieduto dal presidente Vito Santarsiero, al termine di un incontro svoltosi a Potenza, unitamente ad una delegazione di categoria Cgil, Cisl e Uil, in merito all’ipotesi di razionalizzazione proposta da Poste Italiane nella Regione Basilicata, ha deciso di organizzare una manifestazione pubblica per il giorno 17 luglio 2012 che si svolgerà a Potenza a partire dalle ore 10.00 da Viale del Basento sino alla sede di Poste Italiane.
In un documento i Sindaci chiedono di sospendere ogni decisione in ordine alla organizzazione del servizio nella Regione Basilicata, sollecitano un incontro immediato al Presidente Jalongo e all’A.D. Sarmi con una rappresentanza di Sindaci lucani, peraltro titolati per legge ad offrire una propria proposta di servizio sui territori, accompagnati dagli altri livelli istituzionali, chiedono infine di conoscere la reale dimensione dei depositi e delle movimentazioni presso gli uffici interessati alla sospensione del servizio.
“Consideriamo improponibile – si legge nel documento – la proposta di Poste Italiane di procedere in Basilicata alla chiusura di 17 uffici, all’apertura a giorni alterni di altri 21, al taglio di 80 zone di recapito, alla chiusura del Centro di Smistamento di Potenza.
Si tratta di un’azione che penalizza fortemente i nostri territori sino all’annullamento di servizi fondamentali per le nostre popolazioni in zone spesso prive di alcun altro sportello.
Sono di fatto compromessi –si legge- gli stessi processi di crescita e sviluppo delle nostre aree.
Poste Italiane, di proprietà dello Stato e soggetto monopolista, non può venire meno alla sua missione di Ente erogatore di servizi base generalisti e della fondamentale funzione di recapito e rete sportelli.
E’ impensabile che l’Azienda possa continuare in una programmazione tesa solo a salvaguardare ambiti e settori più redditizi, raggiungere utili da 800 MLN€ come nel 2011, rinunciando nel contempo a garantire i servizi minimi e i territori più marginali.
E’ ancor più grave che ciò avvenga in una Regione che ha garantito circa 5 MLN€ a Poste Italiane per il servizio di consegna ai cittadini dei buoni carburante, ancora in corso.
Per la qualità già insufficiente del servizio, per la dimensione del tutto ingiustificata della proposta di razionalizzazione anche rispetto alla dimensione reale del risparmio e dei flussi di utenza, per le caratteristiche geografiche e di mobilità del territorio, per la presenza di 101 piccoli Comuni su 131, si pone una vera e propria “Questione Basilicata”.

bas 07

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