Agricoltura, Braia: rafforzare export agroalimentare del Sud

Per il consigliere regionale di Avanti Basilicata servono “aggregazione, innovazione, infrastrutture e logistica dell’agroalimentare lucano e del Mezzogiorno”

&nbsp;&ldquo;Competitivit&agrave; attraverso innovazione, aggregazione, infrastrutture e logistica, identit&agrave; e tracciabilit&agrave; oltre che sostenibilit&agrave;. Spero, domani, che la presenza dei ministri Centinaio (Agricoltura) e Lezzi (per il Sud) sia l&#39;occasione per i nostri nuovi rappresentanti regionali, e del comparto agricolo in particolare, di riproporre con forza i temi che sono stati al centro delle istanze negli ultimi mesi della passata legislatura, scongiurando politiche autonomistiche che penalizzino la Basilicata&rdquo;. &Egrave; quanto dichiara il consigliere regionale Luca Braia (Avanti Basilicata), che parteciper&agrave; al convegno dal titolo &ldquo;Le vie dell&rsquo;agricoltura nel mezzogiorno&rdquo; (&ldquo;Grow!&rdquo;, Action Tank), promosso dal coordinamento di Agrinsieme che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.<br /><br />&ldquo;A partire – prosegue Braia – dal finanziamento totale di tutti i progetti che sono stati presentati al Bando filiere nazionali (dei quali l&rsquo;80% degli investimenti riguarda il Sud e circa 170 sono in Basilicata) confermando il co-finanziamento regionale del 15% e delle filiere regionali (ancora in istruttoria ma di prossima definizione) a sostegno dei fondamentali processi di innovazione e aggregazione, sino al recupero di finanza aggiuntiva ai 7 milioni di euro gi&agrave; presenti nel &lsquo;Patto per la Basilicata&rsquo;, per realizzare la Piattaforma logistica dell&rsquo;ortofrutta a Ferrandina, soprattutto ora che &eacute; stata approvata la Zes con baricentro nell&#39;area Val Basento. Il progetto esecutivo gi&agrave; disponibile, coordinato dalla Provincia di Matera, prevede un investimento complessivo di circa 70 milioni di euro e movimenterebbe circa 1,7 milioni di tonnellate di ortofrutta, interessando circa 35.000 mq di superficie in area industriale, distribuiti al coperto tra uffici ed un magazzino refrigerato dai 2 ai 14 gradi, prevedendo l&rsquo;occupazione di circa 300 lavoratori&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La piattaforma – aggiunge -, anche eco-sostenibile, prevista autosufficiente dal punto di vista idrico ed energetico per il 60% dei consumi pari a circa 6 megawatt di potenza, sar&agrave; inoltre caratterizzata anche da edifici dedicati all&rsquo;esposizione, alla degustazione prodotti e uno dedicato alla certificazione della qualit&agrave; dei prodotti agricoli e agroalimentari che potr&agrave; svolgere anche la funzione di un vero e proprio centro di ricerca specializzato per l&#39;intero meridione. A certificare la strategicit&agrave; dell&rsquo;opera, sono emblematici due aspetti: il primo che la logistica impatta almeno con il 30% sul costo dell&rsquo;&rsquo;ortofrutta sui mercati; e il fatto che oggi dal Cairo a Rotterdam la merce impiega nove giorni mentre con la piattaforma agroalimentare collocata a Ferrandina e il Porto di Taranto potrebbe impiegarne solo due, con la prospettiva, fondamentale per l&rsquo;export di Basilicata e del mezzogiorno tutto, di far entrare i nostri prodotti direttamente nei mercati che contano (soprattutto quelli del Nord Europa) utilizzando il corridoio TenT Helsinki – La Valletta&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Molto &eacute; stato fatto, negli ultimi quattro anni, in Basilicata sia sulle infrastrutture digitali con investimenti poderosi effettuati in tutta la regione per la realizzazione della banda larga ed ultra larga, oltre che sulla fibra e la sperimentazione 5G. Anche sul lato della competitivit&agrave; – afferma ancora l&rsquo;esponente politico – legata ai temi della sostenibilit&agrave;, identit&agrave; e riconoscibilit&agrave; sui mercati nazionali ed internazionali attraverso l&rsquo;attivazione di tutti gli strumenti possibili della comunicazione e della promozione. Ora bisogna continuare a investire nel settore per rafforzare il pi&ugrave; possibile il gi&agrave; avviato processo in Basilicata di miglioramento ed incremento della produzione agroalimentare (Pil + 43.11% negli ultimi 5 anni) e di propensione all&rsquo;export (+19% nel 2018, il 5.5 % del dato generale Basilicata) oltre che di rafforzamento del sistema in generale (18.420 aziende agricole iscritte al Registro Imprese, +1% nel 2017 e circa 22.000 occupati, 5.000 addetti occupati nell&rsquo;industria alimentare lucana, con crescita +18% tra il 2013 e il 2018. Forte la caratterizzazione sul mercato dei nostri prodotti &lsquo;made in Basilicata&rsquo; anche grazie ai fortissimi incrementi registrati in questi anni sul turismo (arrivi 2018 pari a 892.087, +13,39% rispetto all&rsquo;anno precedente) e grazie al grande traino di Matera Capitale Europea della Cultura 2019&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La Basilicata &egrave;, ormai, regione scoperta dal mondo, perch&eacute; evoca eccellenza, racconta cultura, storia e tradizione, perch&eacute; &egrave; simbolo di resilienza e sostenibilit&agrave;. Oggi ha bisogno di rafforzare, con l&rsquo;aiuto del governo centrale, questi tratti che vivono la modernit&agrave; di un nuovo modello di sviluppo, realizzato basandosi sulle risorse naturali del soprassuolo, quali ambiente e agroalimentare e che esprimono nel gioco turismo la propria forza trainante. Investire in infrastrutture materiali – conclude Braia – come sulla viabilit&agrave; anche rurale, la lotta al dissesto e la logistica pu&ograve; far fare definitivamente il salto in avanti alla nostra regione, centro di un mezzogiorno che va vissuto come piattaforma di sviluppo del nuovo mondo che rappresenta, senza temi di smentita, il presente ma soprattutto il futuro dell&rsquo;Italia e non solo&rdquo;.<br />

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