Il vice presidente del Consiglio regionale sollecita un’iniziativa congiunta delle Regioni Basilicata e Calabria per contrastare i tagli finanziari ai Parchi
“Va raccolto e sostenuto il grido d’allarme lanciato dal presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, sulla mancata erogazione da parte della Regione Calabria di un milione e settecentomila euro, perché a rischio c’è la prosecuzione dell’attività di controllo del territorio che, ovviamente, non si può certamente dividere attraverso i confini geografico – amministrativi delle due regioni”. A sostenerlo è il vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata Antonio Autilio (Idv), il quale sollecita un’iniziativa della Regione Basilicata che, nonostante abbia assolto ai propri adempimenti finanziari, “non può certamente tenersi fuori dai problemi di gestione dei servizi di tutela e promozione svolti dall’Ente Parco”.
“L’iniziativa congiunta delle due Regioni ed anzi allargata alle altre Regioni italiane – sottolinea Autilio – è ancora più necessaria per contrastare la manovra di tagli a tutti i Parchi nazionali del Paese. E’ infatti a rischio tutto il sistema dei Parchi italiani. Contro il taglio del 50 per cento delle risorse previsto dalla Finanziaria del Governo per i parchi nazionali a partire dal 2011, è pertanto necessario pensare ad una forte iniziativa di tutti i Consigli regionali. Ma se i soldi negati ai parchi resterebbero nella disponibilità del Ministero dell'ambiente non possono non allarmare le dichiarazioni dello stesso Ministro all’Ambiente Prestigiacomo in occasione del Consiglio dei Ministri di ieri e riferiti oggi da agenzie di stampa e giornali secondo cui, per effetto della nuova stretta imposta dal Ministro Tremonti, ‘si rischia di non poter più pagare la luce e gli stipendi di chi lavora nei Parchi’. Il danno, dunque, sarebbe certo: si spingerebbe al collasso un sistema che ha dimostrato di saper essere efficiente nella conservazione e valorizzazione dell'ecosistema e di creare sviluppo”.
“Come ho avuto modo di verificare in occasione della recente assemblea di Castrovillari, promossa congiuntamente dai gruppi Idv di Calabria e Basilicata sulla vicenda della Centrale del Mercure, le popolazioni calabresi e lucane del Parco continuano a credere nel Parco come strumento di sviluppo e di occupazione. Per questa ragione bisogna scongiurare – conclude il vice presidente del Consiglio Regionale – ogni pericolo di interruzione o di riduzione dell’attività dell’Ente Parco, soprattutto se si tratta di attività di lavoro, che coinvolge sia agenti del Cfs che operai, tenuto conto dell’unitarietà del Progetto di utilizzazione degli ex Lsu di Calabria e Basilicata, a rischio di licenziamento”.