Papaleo (Alad-Fand) su indicazioni da convegno di Lagonegro

“L’Associazione Diabetici di Basilicata auspica un atteggiamento di maggiore disponibilità dei responsabili istituzionali della Sanità, chiamati a responsabilità apicali, pari allo sforzo che va facendo il Volontariato delle Persone con diabete, tale da contrastare adeguatamente la presente fase di carattere epidemico che connota la malattia, i cui risvolti possono essere di rilevante gravità.
Una epidemia che, come in tanti si sono affrettati ad evidenziare, – sostiene il presidente Alad-Fand di Basilicata Antonio Papaleo – presenta indici preoccupanti in Basilicata, seguendo il trend più generale dell’intero pianeta, tanto da aver costretto le Nazioni Unite a dover approvare una apposita risoluzione per sollecitare tutti gli Stati membri a fare ogni sforzo inteso a prevenire ed a limitare l’insorgenza delle complicanze, onerose per la spesa sanitaria, oltre che con un elevatissimo costo sociale, per le ripercussioni sulla qualità di vita, sul lavoro, nella scuola e più complessivamente sulla serenità e nel menage familiare”.

“L’incontro di Lagonegro, organizzato dal Presidente Amd (Asociazione Medici Diabetologi) dottor Pino Citro – prosegue Papaleo – svoltosi presso il Midi Hotel con un alternarsi di confronti fra diabetologi, medici di Medicina Generale, farmacisti e pazienti, con la lettura magistrale del professor .Giovanni Annuzzi della Università Federico II di Napoli, ha avuto un uditorio molto attento e partecipato, registrando la autorevole presenza del direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria di Potenza, della dottoressa Maria Giovanna Trotta del Dipartimento Sanità della Regione Basilicata e del presidente dell’Ordine dei Medici di Potenza dottor Enrico Mazzeo Cicchetti.
Un evento ed una occasione per evitare di continuare a dribblare queste complesse problematiche che attengono la fondamentale e prioritaria questione salute del cittadino diabetico, considerato altresì che siamo in presenza della recente legge regionale 9/2010, che non può restare un mero esercizio letterario, ma va sollecitamente implementata per la realizzazione della Rete Diabetologica; una esigenza oltremodo importante anche per rendere praticabile concretamente il cosiddetto Progetto Igea, necessario per il raggiungimento dell’auspicato migliore rapporto ospedale-territorio, così come egregiamente spiegato, nella stessa circostanza, dalla dottoressa Marina Maggini dell’Istituto Superiore di Sanità.
Una prima conclusione positiva – aggiunge Papaleo – è venuta dall’intervento della dottoressa Trotta con il preannunciato impegno che a breve verrà implementata l’informatizzazione degli ambulatori di Medicina Generale e degli specialisti per la condivisione della cartella clinica diabetologia”.

BAS 05

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