Per il vice presidente del Consiglio regionale occorre “tenere alta l’iniziativa di contrasto della strategia del Governo e di Pdl e Lega che pensano di governare il Paese contro il sistema democratico delle autonomie e dei poteri locali”
''La decisione del Consiglio dei ministri di riapprovare il decreto sul federalismo che non ha ottenuto il parere favorevole della Commissione bicamerale segna una frattura istituzionale gravissima, mai registrata in quasi 60 anni di vita repubblicana, destinata ad avere ripercussioni nelle relazioni politiche non solo tra Governo e Parlamento ma anche tra Governo e Regioni”. E’ il commento del vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Autilio (IdV) per il quale “la battaglia che stanno conducendo i parlamentari di Idv va ben al di là del provvedimento sul federalismo e assume tutti gli aspetti di una battaglia per ristabilire regole democratiche e costituzionali nel nostro Paese”.
“Non possono infatti restare inascoltati – aggiunge Autilio – i richiami continui del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché il processo riformatore richiede passaggi istituzionali che non possono essere stravolti o considerati un optional. L’unica riforma approvata definitivamente è stata proprio quella del Titolo V della Costituzione, votata nel 2001, che però è rimasto solo uno schema, peraltro bersaglio di conflitti istituzionali ed ha bisogno di essere articolata in modo da definire le competenze specifiche dei diversi livelli di governo, soprattutto tra Stato e Regioni. Di qui prende le mosse l’allarme lanciato dal portavoce nazionale di Idv, on. Leoluca Orlando su quello che si configura come un vero e proprio esproprio eversivo del Governo contro il parere del Parlamento e la posizione unanime, almeno sul piano procedurale e formale, delle Regioni, oltre che dell’Anci”.
“Non vanno sottovalutati gli effetti provocati sui cittadini, nello specifico, dal federalismo municipale. La verità inconfutabile – continua il consigliere di Idv – che si ricava dalla lettura dei decreti attuativi del federalismo fiscale è che i fondi assegnati ai Comuni sono troppo scarsi e troppo incerti, mentre le stime del governo sono troppo ottimistiche, la perequazione è ancora troppo confusa. E’ sufficiente qualche dato: tra il 2010 e il 2014, ad esempio, la Città di Potenza dovrebbe poter contare sul 12,8 per cento in meno di risorse (sperando in un forte recupero di evasione di tributi e tasse comunali) e la Città di Matera nel 3 per cento in meno”.
“Dopo i pesanti tagli subiti dalla Regione che ha dovuto far ricorso all’intero ammontare delle royalties su petrolio e gas per chiudere la manovra finanziaria del 2011, sottoscrivendo comunque un impegno che ho definito ‘cambiale’ da onorare nei confronti delle comunità della Val d’Agri, tocca adesso ai Comuni fare i conti con una manovra asfissiante per l’intero sistema delle autonomie locali. Poiché non può certo spaventarci il ricatto politico della Lega (‘o passa questo modello di federalismo o subito al voto’) tanto più che è un ricatto contro il Mezzogiorno non ci resta – conclude Autilio – che tenere alta l’iniziativa di contrasto della strategia del Governo e di Pdl e Lega che pensano di governare il Paese a colpi di strappi e contro il sistema democratico delle autonomie e dei poteri locali”.