Mai negato l’esistenza problema, ma evidenziato il peso del disallineamento tra domanda e offerta
Il presidente della Regione Basilicata non ha mai sostenuto che in regione non ci sia disoccupazione né che i giovani non si adattino ai lavori esistenti. Le affermazioni fatte sabato scorso al convegno sul tema "I giovani e l'impresa, protagonisti del proprio futuro" organizzata dall'Api di Matera e da Confindustria Basilicata sono, evidentemente state oggetto di un travisamento.
Il riferimento fatto dal presidente della Regione quando ha evidenziato la presenza di circa 40mila posti appannaggio di extracomunitari era teso a far emergere un evidente problema di disallineamento tra la tipologia dell’offerta di lavoro e quella della domanda, che gli esperti chiamano mismatching.
Non diversamente potrebbero essere interpretate le parole del presidente, riportate sabato, quando ha affermato che "La nostra regione non produce solo petrolio, ma anche laureati, circa 3.500 ogni anno, di cui 800 solo dall'Università della Basilicata. Se le famiglie sono pronte a investire sulla formazione dei propri figli significa che la nostra regione sta crescendo" aggiungendo poi che, a fronte di quei 40mila posti di lavoro appannaggio di extracomunitari, “il governo regionale sta facendo tentativi importanti come i programmi Dentro l'impresa e Generazioni verso il lavoro con investimenti sulle aziende che assumono laureati a tempo indeterminato" e concludendo con un appello agli imprenditori: “Assumete quanto più possibile laureati, perché dalla crisi si esce attraverso uno sforzo comune".