Cupparo: politiche coordinate per le imprese

L'assessore: "Sorprende che il capogruppo Pd Lacorazza continui a parlare di una presunta assenza della Regione nelle politiche industriali. Ancora una volta, però, sono i numeri – e soprattutto l’impianto strategico complessivo – a smentire questa narrazione".

L'assessore regionale Francesco Cupparo

“Sorprende che il capogruppo Pd Lacorazza continui a parlare di una presunta assenza della Regione nelle politiche per le imprese. Ancora una volta, però, sono i numeri – e soprattutto l’impianto strategico complessivo – a smentire questa narrazione.
Mai come oggi, infatti, le imprese lucane di ogni dimensione e settore sono destinatarie di risorse importanti, accompagnate da strumenti concreti per facilitare e accelerare le procedure. Ma ciò che va sottolineato con forza è che non si tratta di interventi a compartimenti stagni: stiamo attuando una vera strategia integrata, che collega incentivi alla produzione, alla formazione, all’occupazione, alla riconversione industriale e alla capacità innovativa”. E’ quanto afferma l’assessore regionale alle Attività produttive, Francesco Cupparo.
“Parliamo di Contratti di Sviluppo a valenza regionale, recentemente rifinanziati per altri 45 milioni (oltre ai 30 milioni già stanziati), per un totale di 75 milioni di euro che, grazie al cofinanziamento privato, genereranno oltre 225 milioni di investimenti produttivi. Ricordo, tra gli altri, l’intervento su Italtractor (17 milioni di euro, cofinanziato al 30%).
A questi si affiancano i Mini PIA, gli Avvisi pubblici già approvati o in via di approvazione per una dotazione complessiva di 291 milioni di euro, destinati largamente alle imprese lucane. Misure frutto di un confronto costante con le parti datoriali e sindacali, che stanno riaccendendo fiducia e dinamismo nel tessuto imprenditoriale regionale.
Ma il nostro impegno va ben oltre i meri incentivi. Abbiamo dato il via ad azioni sinergiche per la ricerca e l’innovazione, investendo in progetti di ricerca industriale e nella costituzione delle ITS Academy – aggiunge l’assessore – per colmare il gap tra formazione e fabbisogni reali delle imprese. Stiamo sostenendo un’idea nuova di sviluppo, che guarda al futuro delle competenze e alla qualità dell’occupazione.
Alle politiche per la competitività produttiva abbiamo affiancato interventi forti per l’internazionalizzazione del nostro sistema economico, affinché le imprese lucane possano consolidare e aprire nuovi mercati, anche in risposta alle sfide globali, come quella dei dazi.
Non meno rilevante è l’impegno a favore dell’autoimprenditorialità, con oltre 15 milioni di euro stanziati per supportare giovani, donne e lavoratori espulsi dal mercato del lavoro che vogliono mettersi in gioco con una propria attività. Un intervento mirato, che dà concretezza al diritto di ripartire e al tempo stesso rafforza il tessuto produttivo locale, costituito per oltre il 90% da piccole e piccolissime imprese.
Un’attenzione particolare è rivolta anche all’artigianato, al turismo – settori chiave per l’identità e l’economia lucana – e, a breve, al commercio e al socio-assistenziale, con un ulteriore stanziamento previsto di altri 60 milioni di euro.
Quello che stiamo mettendo in campo  – evidenzia – è un sistema di politiche coordinate, non semplici bandi sparsi, con l’obiettivo di rendere attrattivo il territorio, consolidare l’esistente, favorire la diversificazione produttiva e sostenere l’occupazione stabile e di qualità.
Il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, ha definito il nostro operato “una potenza di fuoco fondamentale”. E in effetti è proprio questo: una manovra coraggiosa e concreta, che non rincorre slogan ma lavora ogni giorno per risposte strutturali.
Sulla vicenda dazi – sulla quale Lacorazza mi chiama in causa – non ho alcun problema a riferire in Commissione, come già annunciato, a settembre, dopo un approfondito monitoraggio e coinvolgendo direttamente le imprese e le associazioni più interessate. La prima stima diffusa dalla Svimez – un calo complessivo di 15 milioni di euro pari a una riduzione del 13 per cento, un calo del pil lucano di 12 milioni per un taglio dello 0,1 per cento; a rischio 206 posti di lavoro – è una prima base di approfondimento.
Il confronto politico è legittimo, ma auspico che – su queste tematiche – prevalga la responsabilità istituzionale. Le sfide che ci attendono in autunno, dal futuro dell’automotive all’indotto Stellantis fino alle vertenze aperte in diversi comparti, richiedono unità e un fronte coeso tra Regione, parti sociali e Governo.
La Basilicata non può permettersi di perdere tempo in sterili polemiche quando il lavoro – serio e concreto – è già in corso”.

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