Salvare dal tracollo migliaia di imprese agricole oggi in grande affanno a causa degli alti costi produttivi, contributivi e burocratici, per la caduta libera dei prezzi praticati sui campi e per i continui atti ingiuntivi (che si sono abbattuti specie nelle ultime settimane e specie sui titolari di aziende del Metapontino) derivanti dall’arretrato fiscale, contributivo e canoni irrigui: è il nuovo Sos che viene dalla direzione nazionale della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori a cui ha partecipato il presidente regionale lucano Donato Distefano che è stato confermato componente dello stesso organismo nazionale confederale.
Nell’evidenziare le conclusioni della recente quinta assemblea regionale elettiva della Cia, Distefano ha ribadito la necessità di “rimettere al centro dell'agenda politica i problemi dell'agricoltura” ed ha riferito che la direzione nazionale ha deciso la mobilitazione sull’intero territorio che avrà due momenti di più intensa protesta il 21 e il 22 luglio prossimi in occasione della discussione della manovra alla Camera dei deputati. Torniamo nuovamente in piazza per reclamare attenzione e soprattutto perchè vengano varati interventi straordinari a sostegno degli agricoltori che in cinque anni hanno visto scendere i loro redditi di oltre il 36 per cento.
Per affrontare l’emergenza – ha sottolineato Distefano – basterebbe che nella manovra finanziaria, all’esame del Parlamento, venissero introdotte due misure riguardanti la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali (che scade il prossimo 31 luglio) per le aziende che operano nelle zone svantaggiate e di montagna (un provvedimento che, tuttavia, sia propedeutico ad una riforma della contribuzione per tutta l’imprenditoria agricola) e il ripristino del “bonus gasolio”, la cui cancellazione con la legge finanziaria del 2010 ha causato gravissimi problemi alle serre”.
“Da qui -ha detto ancora il presidente della Cia- la necessità di un progetto nazionale di politica agricola accompagnato da un programma regionale di interventi ordinari e straordinari che punti anche all’accelerazione della spesa del Psr. Il settore paga, innanzitutto, l’assenza di un’organica politica agraria nazionale. Per questo proponiamo la convocazione di una Conferenza nazionale sull’agricoltura e lo sviluppo rurale come sede per costruire insieme -istituzioni e rappresentanze- una nuova strategia che si ponga l’obiettivo di delineare un percorso di modernizzazione per la competitività delle imprese agricole e di riorganizzazione dell’intero sistema primario”.
BAS 05