A seguito dell'incontro che si è tenuto stamattina a Roma tra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, nel corso del quale è stata ribadita la volontà di mettere in campo un'azione unitaria per sollecitare l'apertura di un tavolo negoziale con il governo sulla manovra finanziaria, le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil di Basilicata stanno mettendo a punto il programma delle iniziative di mobilitazione in vista dello sciopero generale unitario di 3 ore (le ultime per ogni turno di lavoro) che si terrà lunedi 12 dicembre. Dalle ore 11 sono previsti i presidi davanti alle prefetture di Potenza e Matera.
Lo comunicano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Basilicata, Angela Pina De Cristofaro, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, che annunciano la presenza di una folta rappresentanza dei sindacati confederali lucani al presidio permanente che si terrà nei pressi della Camera e del Senato fino alla conclusione dell'iter parlamentare della manovra.
De Cristofano, Falotico e Vaccaro esprimono “preoccupazione per le pesanti conseguenze che la manovra economica determinerà sui lavoratori dipendenti e sui pensionati e sulle prospettive di sviluppo e crescita del paese, conseguenze che risulteranno ulteriormente amplificate in una realtà come la Basilicata e più in generale nel Mezzogiorno, dove la crisi economica e industriale ha già prodotto una forte impennata della disoccupazione e la drammatica ripresa dei fenomeni di marginalizzazione sociale e povertà, legati alla perdita del lavoro e alla destrutturazione del sistema produttivo regionale”. Per i leader lucani di Cgil, Cisl e Uil “la manovra colpisce i soliti noti, i ceti più deboli, con forti inasprimenti fiscali diretti e indiretti, e non tocca i detentori di grandi rendite e di grandi ricchezze i quali, in tal modo, non daranno alcun contributo né faranno sacrifici. Chi ha di più deve dare di più, paghi chi finora non ha mai pagato – ribadiscono De Cristofaro, Falotico e Vaccaro – solo così si possono recuperare le risorse necessarie a realizzare una vera e sostenibile politica per il risanamento, la crescita e il lavoro”.
“Il decreto del governo, al contrario, fa calare una pesante scure esclusivamente sui cittadini, sui lavoratori, sui pensionati, sui precari, sui cassintegrati e sui disoccupati che stanno già misurando sulla propria pelle gli effetti negativi delle precedenti manovre e quelli iniqui dell’attuale, come l'aumento delle accise sulla benzina che si sta scaricando a tempo di record sul prezzo alla pompa. Questa e altre misure di analogo tenore, come l'annunciato aumento dell'Iva, determineranno un aumento sensibile del costo della vita, una conseguente riduzione del potere di acquisto dei salari e delle pensioni, quest'ultime taglieggiate anche dal mancato riallineamento all'inflazione, un calo sensibile dei consumi, una forte riduzione della produzione e un ulteriore crollo dell'occupazione. Questa catena di eventi produrrà, come già annunciato dai principali osservatori economici indipendenti, un ulteriore peggioramento della situazione economica generale e una nuova recessione nel 2012, con effetti drammatici sulla coesione sociale e sul tenore di vita di milioni di famiglie”.
“Anche la nuova tassazione sulla casa – fanno notare De Cristofaro, Falotico e Vaccaro – conferma una inaccettabile iniquità sociale in considerazione del fatto che a pagare un conto che si annuncia salatissimo, tra nuove aliquote e rincaro degli estimi catastali, saranno le famiglie proprietarie di una sola casa, acquistata con grandi sacrifici, mentre i ricchi proprietari di ville e palazzi di lusso, spesso intestati a finanziarie e società di comodo off-shore, eluderanno del tutto o in parte il carico fiscale sugli immobili”.
Per De Cristofaro, Falotico e Vaccaro “è necessario che il governo apra con le parti sociali un vero confronto concertativo e non una mera informativa di misure blindate per introdurre massicce dosi di equità in una manovra che le famiglie italiane non sono nelle condizioni di sostenere. Per questo chiediamo che l'onere del risanamento venga spostato sulle spalle dei grandi redditi e delle grandi ricchezze, rimodulando la tassazione sugli immobili in maniera tale da salvaguardare chi possiede solo la prima casa, tenendo conto dei livelli di reddito, della tipologia, dei mutui in essere, delle necessarie differenziazioni delle rendite catastali. Si impone, inoltre, la necessità di mettere in campo misure di contrasto all'elusione e all'evasione fiscale, abbassando a 500 euro la soglia della tracciabilità, con una forte riduzione dei costi bancari, e allargando la deducibilità fiscale”.
Per quanto riguarda il capitolo delle pensioni, i segretari di Cgil, Cisl e Uil di Basilicata ritengono “necessario cancellare la misura più iniqua della manovra, ossia il mancato adeguamento al costo della vita delle pensioni, aumentando il limite per il mantenimento della rivalutazione. Allo stesso tempo occorre ripristinare un criterio di gradualità nell'aumento dell'età per l'accesso alla pensione, con la necessaria articolazione dei percorsi tra uomini e donne, ed esentare dalla riforma pensionistica i lavoratori coinvolti nelle crisi aziendali e sottoposti agli ammortizzatori sociali”.
“Già oggi, concludono De Cristofaro, Falotico e Vaccaro, le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil presenteranno emendamenti comuni nel corso dell'audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato “per cambiare nel senso del vero rigore, della vera equità e della vera crescita la manovra economica del governo”.
BAS 05