Tre persone di Caorle, in provincia di Venezia, sono tornate per una settimana a Ferrandina per riannodare i fili di una storia che ha visto protagonisti i loro avi durante la Prima Guerra Mondiale. Si tratta di Bernadetta, Cesarina e Narciso Gusso, arrivati nel Comune del Materano per cercare le radici del loro passato, risalenti a 110 anni fa. Allora i loro bisnonni, Francesco e Giovanna, insieme ai loro cinque figli, trovarono rifugio in questa terra accogliente durante l’oscurità del periodo bellico.
I loro passi hanno ripercorso le vie che videro camminare i loro avi sfollati, in una ricerca storica che ha avuto il suo culmine nei Riti della Passione. “Questa profonda tradizione di Ferrandina fu infatti il voto solenne della famiglia Gusso, la promessa fatta per il loro agognato ritorno a Caorle – è evidenziato in una nota del Comune -. E così, l’hanno portata con sé, trasformandola in un ex voto che ancora oggi vive e respira nella loro comunità veneta. A distanza di oltre un secolo, quel legame tra Nord e Sud, nato dal bisogno e dalla solidarietà, rinasce con una forza inaspettata. La visita dei fratelli Gusso non è solo una ricerca genealogica, è un abbraccio tra comunità, è la dimostrazione che la storia non è solo sulle pagine dei libri, ma pulsa nelle nostre tradizioni e nei nostri cuori”.
L’incontro con il sindaco di Ferrandina, Carmine Lisanti, con il reciproco scambio di doni, ha suggellato un momento di grande emozione che riconnette due anime d’Italia. “Questa visita non è stata solo un ritorno alle origini, ma la costruzione di un ponte tra Ferrandina e Caorle, tra passato e presente, tra memoria e futuro – è scritto nella nota -. Un esempio luminoso di come la storia personale possa diventare patrimonio collettivo”.