“Con il decreto del terzo Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi del 07 ottobre del 1960, che inseriva Pisticci tra i comuni minacciati da frane e destinati al trasferimento, si apriva una fase storica in cui la stessa sopravvivenza dell’abitato veniva messa in discussione. Nemmeno il successivo decreto Saragat del 14 agosto 1968 che parzialmente revocava il precedente provvedimento presidenziale, chiudeva la questione. Infatti rimaneva confermata la decisione del trasferimento limitatamente ai rioni Croci e Dirupo. La fase storica del trasferimento si chiude solo con il decreto del Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella del 22 ottobre 2014 che rimuove definitivamente il vincolo anche in relazione ai rioni Croci e Dirupo”. È quanto scrive in un comunicato stampa l’assessore all’Urbanistica del Comune di Pisticci, Antonio De Sensi.
“Con la seduta del Consiglio comunale di Pisticci del 10 agosto scorso – dichiara- si apre una nuova storica fase. La comunità pisticcese riappropriatasi di un parte essenziale del proprio territorio urbano riparte per programmare un possibile futuro. L’organo consiliare infatti ha approvato la variante urbanistica, elaborata e proposta dalla Giunta, che introduce un apposito articolo delle norme tecniche d’attuazione al Prg dedicato ai regimi d’intervento e d’uso da applicarsi nello storico rione. Dette regole sono principalmente finalizzate alla conservazione, recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e, sommariamente, riguardano: l’uso generalizzato del bianco calce nella tinteggiatura dei prospetti; la salvaguardia e il ripristino delle coperture mediante l’utilizzo dei tradizionali coppi; l’utilizzo di infissi in legno verniciati nei colori tipici del verde o del marrone; la realizzazione dei discendenti pluviali medianti “catusi” tradizionali in argilla; la realizzazione di canne fumarie e comignoli esclusivamente secondo la tipologia tradizionale; il divieto di utilizzare rivestimenti di qualsiasi genere sulle pareti esterne degli edifici; il divieto di realizzare pensiline o tettoie, nonché il divieto di realizzare abbaini e lucernari.
Si tratta – aggiunge De Sensi – di un primo essenziale tassello di un più ampio progetto in corso di elaborazione che avrà come obiettivo finale il recupero complessivo del centro storico di Pisticci. Tanto anche attraverso l’elaborazione di un vero e proprio manuale del recupero che contenga le schede illustrative delle singole norme tecniche. L’odierno provvedimento tuttavia non poteva essere procrastinato se si voleva dare concreta efficacia alla revoca del decreto evitando di lasciare campo libero ad interventi edilizi indiscriminati che avrebbero definitivamente compromesso anche la parte residua del patrimonio edilizio storico del Rione.
Le nuove regole urbanistiche- continua- saranno peraltro “sostenute” da un sistema di incentivi consistenti: in un contributo a totale copertura degli interessi su appositi mutui destinati a finanziare gli interventi edilizi; in un contributo a fondo perduto da utilizzare per i lavori di tinteggiatura degli esterni e per l’adeguamento dell’esistente alle nuove regole edilizie.
Merita infine sottolineare – conclude l’assessore – come le nuove regole siano state elaborate all’esito di una significativa sinergia tra uffici comunali, professionisti e associazioni locali che, a titolo totalmente gratuito, hanno fornito un’essenziale contributo di idee e di esperienza al lavoro effettuato. La strada della collaborazione e del confronto tra istituzioni e società civile sarà ulteriormente percorsa ed enfatizzata per il prosieguo del lavoro. Peraltro, si apre dalla pubblicazione la fase delle osservazioni alla variante. Si rimane pertanto in attesa del punto di vista dei tecnici e dei cittadini”.
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