In occasione della Festa della Donna 2015, il Comune di Lauria aderisce alla campagna web “8 Marzo noi commemoriamo, non festeggiamo e ci mettiamo le nostre facce”, un flash-mob di foto-denuncia per dire basta a tutte le forme di violenze sulle donne.
“Condividiamo lo spirito dell’iniziativa e soprattutto il concetto che ne sta alla base: quella femminile – afferma l’assessore alle pari opportunità, Lucia Carlomagno – è una questione generale che riguarda tutti e chiama in causa ciascuno sulla nostra responsabilità a costruire una società più moderna, in grado di garantire reali pari opportunità, a partire da quelle di genere”.
“La nostra Amministrazione – aggiunge -è sensibile a questi problemi e, nonostante le difficoltà politico-economiche e spesso anche le riserve culturali purtroppo ancora presenti nelle nostre comunità, sta cercando di mantenere l’attenzione in tal senso con una serie di iniziative politiche e scelte amministrative.
Ci muoveremo sulla scorta di quanto deciso nelle scorse settimane dal Consiglio comunale all’unanimità per verificare se sussistono le condizioni per istituire anche a Lauria un centro anti-violenza: in previsione dell’apertura della “Cittadella del sociale”, cercheremo di potenziare non solo il centro di ascolto già esistente presso l’Asp di Lauria ma di promuovere altri servizi, a partire proprio dal centro anti-violenza.
Nelle prossime settimane, poi, promuoveremo una iniziativa sulla “medicina di genere” alla presenza di importanti esperti e di operatori del settore, che possono aiutarci a capire come garantire maggiori condizioni di buona salute per tutti.
Intendiamo, inoltre, agire sul grande tema della conciliazione donne/lavoro, cercando di concretizzare anche sul nostro territorio le misure del programma di azioni per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro, avviato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e recepito dalla Regione Basilicata.
Tema prioritario sarà infine quello degli interventi tesi alla tutela dei figli minori: in questo senso seguiamo, ad esempio, con grande interesse il dibattito sulla istituzione anche da noi in Basilicata del “mediatore familiare”, promossa in questi giorni dal Garante regionale per l’Infanzia”.
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