Presso l'Unità Operativa di Neurochirurgia dell'azienda ospedaliera regionale “San Carlo” è stata introdotta una nuova metodica mini-invasiva che consente, mediante tecniche di chirurgia endoscopica, di raggiungere parti profonde della testa evitando l'apertura della scatola cranica. A darne notizia l’ufficio stampa dell’azienda.
“Lo sviluppo della tecnologia medica e delle tecniche moderne di chirurgia endoscopica permettono oggi di eseguire delicati interventi neurochirurgici con metodiche mini-invasive evitando, appunto, l’apertura della scatola cranica – ha spiegato Umberto Godano, direttore dell'Unità operativa di Neurochirurgia. Regioni profonde della base cranica, in particolare l’ipofisi e le aree anatomiche adiacenti, possono essere raggiunte attraverso le cavità nasali usando endoscopi e strumenti chirurgici appositamente disegnati. La prima e più diffusa indicazione è costituita dagli adenomi ipofisari, tumori benigni causa di importanti sindromi neurologiche e/o ormonali. Senza incisioni chirurgiche esterne è così possibile l’asportazione di questi tumori e di molte altre lesioni cistiche e neoplastiche del basicranio con approccio mini-invasivo che riduce il trauma chirurgico per il paziente ed i tempi di degenza e di recupero con minor rischio di complicazioni”.
Nei mesi scorsi, al San Carlo sono stati effettuati per la prima volta, tre interventi di questo genere. Il buon esito dei tre interventi è da attribuire anche alla collaborazione tra l'Unità operativa di neurochirurgia e quella di chirurgia oncologia cervico-facciale diretta dal dottor Lorenzo Santandrea.
“Si tratta di una tecnica neurochirurgica considerata oggi una fra le più avanzate e moderne – ha dichiarato Santadrea – che pone Il San Carlo fra i centri neurochirurgici più all’avanguardia del Mezzogiorno”.
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