Petrolio: Digilio (Fli) su art. 16 liberalizzazioni

“Lo spartiacque nella storia del petrolio lucano, determinato dall’art.16 del decreto liberalizzazioni, come lo chiama il Presidente De Filippo, deve diventare uno spartiacque sopratutto nella gestione delle risorse finanziarie che arriveranno in Basilicata decisamente in quantità maggiore dell’attuale consistenza del fondo alimentato dalle royalties, come deve diventare uno spartiacque nella gestione di misure ed azioni di tutela di ambiente, territorio e salute dei cittadini”. A sostenerlo è il segretario regionale di Fli sen. Egidio Digilio.
“Guai se si ripetesse la storia decennale del P.O. Va d’Agri con decine di milioni di euro disseminati nella valle senza risultati in termini di sviluppo ed occupazione. A ricordarlo al Governatore – continua il parlamentare di Fli – è l’ennesima lettera di denuncia di disagio sociale a firma di 25 “padri di famiglia rimasti in mezzo ad una strada”. Un grido di dolore e di rabbia che non può essere sottovalutato come quello dei giovani che vanno via dai paesi della Val d’Agri. Questa volta la discontinuità non può essere un principio teorico e né un’ennesima Cabina di Regia. La Giunta Regionale deve attrezzarsi per tempo innanzitutto con un Ufficio Petrolio-Energia all’altezza dei compiti che spettano alla Regione con l’art.16, dotarsi di competenze tecniche e specialistiche, affrontare una volta per tutte il problema del controllo sull’estrazione petrolifera per stabilire esattamente il numero dei barili, definire programmi e progetti finalizzati alla creazione di posti di lavoro stabili e duraturi. Ancora, c’è necessità di fare vera concertazione con i parlamentari lucani e il Governo sull’iter ulteriore del Memorandum d’Intesa che finalmente potrà contare su risorse finanziarie certe.
Quanto all’affermazione dei “principi di precauzione, di sicurezza per la salute dei cittadini e di tutela della qualità ambientale e paesistica, secondo i migliori e più avanzati standard internazionali di qualità e sicurezza e con l'impiego delle migliori tecnologie disponibili” vorrei ricordare – dice Digilio – che si è ancora in attesa del primo atto concreto dell’Osservatorio Ambientale di Marsiconuovo, della nuova Arpab, della funzione attribuita a Metapontum Agrobios, di coinvolgere l’Enea di Rotondella e gli istituti lucani del Cnr. Credo che gli strumenti di cui disponiamo siano sufficienti, a condizione che si adeguino e rafforzino di personale e mezzi, capacità professionali e manageriali. Infine, lo spartiacque che i cittadini si attendono – conclude – deve riguardare l’informazione sull’attività petrolifera”.
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