Previste azioni di tutela e conservazione anche per il lago grande di Monticchio, recentemente acquistato dalla Regione
Sono in fase di ultimazione le Misure di tutela e conservazione del sito di interesse comunitario (Sic) “Monte Vulture”, nel cui perimetro ricade anche il lago grande di Monticchio, recentemente acquistato dalla Regione Basilicata. Grazie alle Misure di tutela e conservazione anche nell’area del Monte Vulture sarà possibile sperimentare modelli di sviluppo alternativi, finalizzati a creare maggiore consapevolezza e responsabilità sulla gestione delle risorse naturali e sul loro trasferimento alle generazioni future.
Lo annuncia l’assessore all’Ambiente, Agatino Mancusi.
Le Misure di tutela e conservazione, redatte nell’ambito del Programma Rete Natura 2000 e attualmente sottoposte a fase di validazione, per il sito del Monte Vulture annoverano una serie di azioni specifiche. Per i laghi è previsto: il monitoraggio biologico e chimico delle acque e dell'ittiofauna, il censimento degli anfibi, lo studio dell’eutrofizzazione, la valutazione dell'arretramento dell'area umida, la regolamentazione degli accessi.
Per il resto del territorio si procederà: alla tutela degli alberi monumentali, alla mitigazione dell’impatto luminoso, alla bonifica delle discariche abusive, alla conservazione degli elementi di continuità ecologica, all’incentivazione dell’agricoltura biologica, alla tutela della flora e della fauna protetta, alla promozione di pratiche selvicolturali per la rinaturalizzazione.
Previsto inoltre l’inserimento dell'area nell'elenco dei geositi italiani e lo studio e il monitoraggio della Bramea, falena rara e minacciata, allo scopo di chiederne l’inserimento nella Convenzione di Washington che contrasta il commercio di specie protette e la distruzione degli ambienti naturali.
“Con la redazione delle Misure di tutela e conservazione del sito di interesse comunitario del Monte Vulture e l’acquisto del Lago Grande – dichiara l’assessore Mancusi – saremo in grado di fornire a breve idonei strumenti gestionali a questa peculiare porzione di territorio lucano. Il comprensorio rientra tra i siti voluti dalla Unione Europea per la conservazione della biodiversità e, insieme agli altri 53 siti presenti in Basilicata, rientra nel Programma Rete Natura 2000. Il successo di tali iniziative – conclude l’assessore Mancusi – dipende, oltre che dalla ricerca delle risorse finanziarie nazionali e comunitarie utili a rendere esecutive tali Misure, anche dalla condivisione degli obiettivi del Programma Rete Natura 2000 da parte del territorio che custodisce questo prezioso patrimonio".
fio