Navazio (Ial): “la Regione mette sotto tutela l’Arpab”

Per l’esponente politico “si ricorre ai professori come alibi, per sfuggire alle responsabilità delle nomine degli anni scorsi”

“Le recenti nomine della Giunta regionale riguardanti la costituzione del Comitato di alta sorveglianza tecnico-scientifica sul caso Fenice, se in prima battuta possono essere condivisibili, di fatto, leggendone le motivazioni, mettono sotto tutela i maggiori interlocutori tecnici della regione stessa e mortifica, ancora una volta, la comunità scientifica lucana”. E’ quanto sostiene il capogruppo di “Io amo la Lucania”, Ernesto Navazio evidenziando che “abbiamo sempre necessità di rivolgerci a qualcuno che nell’immaginario sia un professore di qualcosa. E’ il tempo dei professori, purtroppo!”

Si domanda il consigliere “nel momento che il comitato seguirà ‘le attività di bonifica della falda effettuando una valutazione dei risultati attesi’…. “le attività di esercizio dell’impianto con riguardo ai dati di monitoraggio ambientale e degli impatti sanitari sul territorio’ che senso ha per il Direttore generale Arpab partecipare con il suo staff alle conferenze di servizio che dovranno approvare il documento di bonifica.? Che senso ha partecipare per il direttore generale del Dipartimento?. E se per caso le valutazioni dei professori fossero discordanti da quelle espresse o esprimibili, cosa succederebbe? Abbiamo un direttore sotto tutela e senza autonomia! Abbiamo un’ Agenzia che non è in grado di valutare quello che ha fatto e come è stato fatto. A questo punto occorre che il direttore generale Arpab rimuova e revochi tutti gli incarichi”.

“Nel momento che il comitato si occuperà ‘di considerare, monitorare e valutare aspetti tecnicamente complessi caratterizzati da competenze professionali multidisciplinari, che partiranno dall’analisi dei dati storici di monitoraggio ambientale del sito Fenice’ poi ‘per proseguire con la valutazione dei potenziali impatti ambientali connessi ai dati rilevati e dei potenziali effetti sanitari sulla popolazione, l’elaborazione di modelli di controllo epidemiologico della popolazione del territorio del Vulture e la valutazione e l’evoluzione dei sistemi di monitoraggio e controllo sul territorio’ – afferma Navazio – si ammettono, da parte della Regione Basilicata, una incompetenza tecnico-scientifica dei propri uffici sull’analisi dei dati storici e la mancanza di un qualsiasi modello di controllo epidemiologico delle popolazioni. Si ricorre ai professori come alibi, per sfuggire alle responsabilità delle nomine degli anni scorsi. Si ricorre alla scienza per una verità inconfutabile, ma… si sa, la scienza non è mai stata neutrale!

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