“L’inosservanza di un provvedimento giudiziario cancella l’aggettivo “civile” e spinge una società a trasformarsi in una giungla. Non possiamo permettere che prevalga l’opzione dello scontro, ma crediamo sia necessario far sentire concretamente ai lavoratori la nostra vicinanza”. Queste le motivazioni che hanno spinto una delegazione del Psi lucano, composta dal coordinatore nazionale Marco Di Lello, dal segretario nazionale dei giovani socialisti Luigi Iorio, dal segretario regionale della Basilicata Livio Valvano, dal consigliere regionale Rocco Vita, dai componenti del direttivo regionale oltre che da tanti iscritti provenienti numerosi da Matera, Potenza, Melfi, Genzano, Rionero e Lauria, a tenere un presidio davanti i cancelli della Sata di Melfi.
In particolare, la delegazione ha prima incontrato i vertici della Uil di Basilicata per comprendere le posizioni del sindacato sulla vicenda poi si è intrattenuta con i tre operai licenziati e reintegrati. “Abbiamo parlato con i tre lavoratori che ci hanno detto di avere la sensazione di trovarsi in una faccenda più grande di loro – ha spiegato il segretario regionale del Psi lucano, Livio Valvano – Dall’iniziativa, però, abbiamo tratto ancor di più la convinzione che ci sia bisogno di responsabilità sociale da parte dell’azienda, che dovrebbe trovare le ragioni per una conclusione pacifica, avendo cura di coniugare la tutela dei diritti al rispetto delle regole. Ma anche la certezza che ci sia bisogno di responsabilità da parte dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali che, in un momento di particolare tensione per l’industria automobilistica mondiale, devono trovare le ragioni per stare insieme, e che sa necessario senso di responsabilità da parte delle istituzioni da cui dobbiamo pretendere una politica industriale più mirata ed efficace”.
Durante il presidio la delegazione ha distribuito anche volantini con le riflessioni del Psi lucano sulla vicenda.
(bas – 04)