Pesacane (Sel) su accordo Cutolo

Paolo Pesacane, Assessore alla Provincia di Potenza della Sel sostiene che l'accordo proposto ai lavoratori della Cutolo è un ricatto e la Cgil lo ha dovuto sottoscrivere al fine di verificare la serietà delle intenzioni dell’azienda.
“Si tratta – aggiunge Pesacane – di un accordo inverosimile in cui, a fronte di una proposta di ricapitalizzazione e di investimenti per dieci milioni di euro, due dei quali da impiegare nell'azienda nei prossimi due giorni, l'imprenditore non è in grado di far fronte al pagamento degli arretrati per un ammontare complessivo pari a circa 50 mila euro. Vorrà farvi fronte venerdì della settimana prossima, attraverso il flusso di cassa. In pratica un investimento fantasma ed una impresa in cui i lavoratori diventano come soci alla pari".
“Si continua a dare credibilità ad un soggetto – continua Pesacane – che ha appena licenziato tutti i lavoratori e ne riassume diciotto dalle liste di mobilità attingendo anche alle agevolazioni di legge. Tanto accade con la ratifica istituzionale, da parte dell'assessore competente. Nel frattempo oggi il medesimo imprenditore ha effettuato un altro licenziamento ai danni di un lavoratore (da mesi non pagato) dipendente della società di distribuzione. Questi sostanziali raggiri a danno dei lavoratori, dei creditori e dei cittadini non possono essere tollerati ulteriormente. Questo accordo sottoscritto non potrà essere considerato il presupposto su cui fondare una eventuale pronuncia positiva per l'azienda nel procedimento in corso teso alla decadenza delle concessioni per le irregolarità che sino ad ora sono emerse. È il momento di dire basta al gioco delle tre carte! E lo stesso valga per la procedura di sospensione delle autorizzazioni sanitarie e per l'imbottigliamento e la vendita. È incomprensibile – cocnlude Pesacane – che l'assessore Restaino continua a discutere di problema industriale senza interrogarsi sulle criticità sino ad ora emerse, senza chiedere uno straccio di piano industriale e un riscontro sulla credibilità finanziaria e soprattutto senza nemmeno preoccuparsi delle questioni che attengono alla validità, efficacia e legittimità delle concessioni. Altro che “questione morale” così come definita da Pagliuca e company. In questi giorni si è agitato questo argomento strumentalmente e per colpire i precari, sebbene “illustri”, mentre a voler discutere seriamente di questione morale bisognerebbe porre l’attenzione a vicende come quella della Cutolo".

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