Per il consigliere regionale del Pdl l’evento “testimonia l’arroganza di una classe dirigente che pensa di poter cancellare errori, ritardi e fallimenti con una inaugurazione che sa di beffa e presa in giro”.
“Ennesimo taglio di nastro per inaugurare un’opera che da tempo attendeva di essere completata.
La realizzazione del viadotto di collegamento tra la galleria Intagliata e la Fondovalle di Fiumarella di Armento, consente, finalmente l’utilizzo ‘ufficiale’ di una galleria, da anni attraversata soltanto da esperti automobilisti che ‘guadando’ il torrente sopperivano alla mancanza di un viadotto e di una strada asfaltata”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Michele Napoli (Pdl) in merito all’apertura del viadotto dell’Intagliata.
“Questo ennesimo taglio di nastro – prosegue l’esponente del Pdl – testimonia l’arroganza di una classe dirigente che pensa di poter cancellare errori, ritardi e fallimenti con una inaugurazione che sa di beffa e presa in giro. La nostra regione paga, a caro prezzo, gli errori di una classe politica che non ha mai saputo essere lungimirante e che, come nel caso dell’Intagliata, ritarda le possibilità di sviluppo di un’area, realizzando opere a singhiozzo e con tempi decisamente poco tempestivi.
La realizzazione di un viadotto, dal costo di due milioni di euro, grazie ai fondi del petrolio, non era mai rientrata nell’ordinaria programmazione regionale, a testimonianza non solo di una scarsa attenzione per l’area, ma soprattutto di una incapacità di gestione politica della cosa pubblica.
La nostra regione ha ‘fame’ di infrastrutture per poter avviare un processo economico, capace di sovvertire quelle regole che da sempre hanno caratterizzato il nostro territorio. Pensare a uno sviluppo futuro del nostro territorio con questi ‘governanti’ è quasi impossibile, soprattutto viste le sfide che ci aspettano, vedi federalismo fiscale e le trasformazioni imposte dalla globalizzazione dei mercati”.
“La nostra regione nonostante occupi un posto strategico, con i mercati del Sud e tra due regioni economicamente ricche – conclude Napoli – è destinata, a causa di una politica che l’ha soffocata negli anni, a restare ultima tra gli ultimi. L’auspicio è che non ci si limiti più ad iniziative spot e di propaganda ma che si cambi registro rispetto ad un passato che ha visto la massima istituzione regionale incapace di individuare, e risolvere in tempi rapidi, alcune criticità infrastrutturali che avrebbero, una volta superate, rilanciato vaste aree della nostra regione che abbisognano di una rete infrastrutturale adeguata e pronta a supportare le occasioni di sviluppo sul territorio regionale”.