Vaccaro e Deoregi (Uil) su ammortizzatori in deroga

“A meno di due mesi dal provvedimento di rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga, contenuto nella c.d. Legge di Stabilità, e malgrado le nostre reiterate richieste, non siamo ancora riusciti ad ottenere una sede di confronto ufficiale con il Ministero del Lavoro e con l’Inps che ci metta nelle condizioni di governare la coda della crisi economica e finanziaria i cui effetti più deleteri potrebbero manifestarsi proprio nel corso del 2011.
Il nostro primo obiettivo, dichiarano Vaccaro e Deoregi della Uil Basilicata, è, naturalmente, fare il punto della situazione rispetto alla gestione del biennio 2009/2010 ed, in particolare, avere dati certi sulla consistenza delle risorse non spese e non assegnate alle Regioni che, insieme ai 1000 milioni di euro stanziati dalla Legge di Stabilità, andranno ad incrementare il Fondo sociale per l’occupazione e la formazione con il quale gestire tutti gli interventi, compresa la Cig in deroga, che sono stati prorogati anche per il 2011.
A questo primo schematico quadro – proseguono – vanno aggiunti i residui delle risorse già assegnate alle Regioni con le quali si sta gestendo una fase transitoria in attesa della definizione di un nuovo accordo quadro che, sulla falsa riga di quello siglato nel febbraio del 2009 e prorogato sino al 30 giugno prossimo, definisca i criteri di compartecipazione alla spesa da parte delle Regioni stesse.
A conti fatti, e secondo fonti bene informate, le risorse rinvenienti dal biennio 2009/2010 e non assegnate da parte del Ministero del lavoro dovrebbero attestarsi sui 650 milioni di euro che, aggiunti ai mille rifinanziati dalla Legge di Stabilità, andranno a costituire la dote a disposizione del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione.
Senza dubbio oltre 1650 milioni di euro sarebbero più che sufficienti a gestire per un ulteriore anno gli interventi in deroga se sul Fondo non gravassero una serie di importanti impegni di spesa che potrebbero ipotecarne la gran parte.
Ci riferiamo innanzi tutto alla proroga per il 2011 di alcune misure tra le quali ricordiamo la Cigs per le aziende del commercio ( da 51 a 200 dipendenti), l’aumento all’80% dell’indennità per i contratti di solidarietà, l’iscrizione nelle liste di mobilità dei licenziati da imprese con meno di 15 dipendenti, il rifinanziamento della Cigs per cessazione d’azienda ed infine tutta una serie di incentivi alla rioccupazione destinati a lavoratori in disoccupazione o percettori di ammortizzatori sociali che peraltro andranno definiti da appositi decreti interministeriali non ancora varati.
A questa serie di interventi, che potrebbero da soli già assorbire circa un terzo dell’intera somma a disposizione del Fondo, si deve aggiungere l’impegno, preso con la Legge di Stabilità e confermato dall’accordo tra Governo e Regioni dello scorso 16 dicembre, di destinare al Trasporto Pubblico Locale ulteriori 400 milioni di euro a fronte del rinnovo dell’accordo del febbraio 2009 sulla partecipazione alla spesa per gli ammortizzatori in deroga da parte delle Regioni utilizzando le risorse del Fondo Sociale Europeo.
Ma l’incognita maggiore, secondo i dirigenti sindacali, deriva dalla misura con cui il Fondo dovrà farsi carico degli interventi di prolungamento degli strumenti di sostegno al reddito per quei lavoratori che, in virtù delle modifiche sulla decorrenza dei trattamenti pensionistici introdotta dal D.L. 78/2010, dovranno essere “accompagnati” sino alla data di effettivo godimento della pensione (la c.d. finestra mobile).
Anche in questo caso appare del tutto irragionevole il non aver immediatamente avviato, come da noi richiesto, un censimento degli aventi diritto e la conseguente programmazione della spesa necessaria per il finanziamento dei provvedimenti, rendendo al contempo più trasparente la reale disponibilità delle risorse da destinare agli ammortizzatori in deroga”.

Ed è proprio in questo contesto che si rincorrono voci rispetto ad un eventuale Decreto Ministeriale che punti ad una razionalizzazione delle risorse per le deroghe limitandone l’utilizzo attraverso criteri di accesso più stringenti.
In conclusione e in considerazione di un clima politico che tende a rimandare a “tempi migliori” interventi strutturali mirati a dare stabilità e certezze al sistema di tutele, riteniamo, concludono i dirigenti della Uil di Basilicata, sia utile aumentare ancora di più il livello di pressione nei confronti della Regione e dell’assessore competente (percorso già avviato in occasione dell’approvazione dell’accordo quadro 2011), sia rispetto alla necessità di concordare immediatamente con il Ministero le quantità di risorse per le deroghe necessarie per il 2011, sia nella definizione di politiche attive di supporto alla ricollocazione ed alla ripresa del sistema produttivo lucano”.

BAS 05

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