Spesa sociale: Dc, ripartire dal “quoziente familiare”

"A chi come noi sostiene con forza la definizione di un’Agenda Sociale per la politica e le istituzioni lucane non può che far piacere registrare, secondo i dati diffusi ieri dal Dipartimento Salute e Servizi Sociali della Regione, che negli ultimi cinque anni la spesa per il welfare da noi è aumentata di ben il 300%. Solo che l’Istat ci ricorda che la Basilicata, insieme alla Sicilia, è la regione d’Italia che fa registrare la piu’ alta concentrazione di indigenti: un lucano su tre è classificato “povero” ”. E’ il commento del segretario regionale della Basilicata della Dc Giuseppe Potenza per il quale “nonostante gli sforzi finanziari compiuti, evidentemente, gli investimenti della Regione non raggiungono, in maniera adeguata ed efficace, i destinatari, vale a dire le famiglie a disagio sociale, i nuclei familiari numerosi, gli anziani, i malati cronici”.
“Per la Dc – continua il segretario regionale – è utile riprendere l’iniziativa politico-istituzionale a partire dal “Quoziente familiare” che è una proposta del Presidente De Filippo che ha annunciato la definizione di un cosiddetto “parametro di accesso” delle famiglie ai servizi sociali, socio assistenziali, di orientamento al lavoro, socio educativi erogati dalla Regione, che superi il criterio dell'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), riconosciuto inadeguato. E sosteniamo l’indicazione di offrire, attraverso il “Quoziente familiare”, un canale di accesso prioritario alle famiglie numerose, più esposte al rischio di impoverimento, o che hanno al loro interno situazioni particolari, insieme ad una modifica delle modalità di attuazione del Programma di Cittadinanza Solidale che presenta molti aspetti di pura assistenza. Ma – conclude Potenza – anche il Governo deve fare la sua parte passando dalla politica degli annunci a quella delle misure e azioni concrete contro il disagio sociale”.
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