Il consigliere di Alleanza per l’Italia propone l’istituzione di un fondo straordinario per risolvere la grave crisi finanziaria del Comune di Potenza
“La situazione finanziaria del Comune di Potenza, causata anche, ma non solo, dalla riduzione dei trasferimenti statali, sta creando notevoli disagi alla popolazione ed, in particolare, alle famiglie che speravano nell’apertura delle mense scolastiche. Difficoltà che si aggiungono a quelle, purtroppo, ormai congenite, legate alla manutenzione delle strade e dei marciapiedi, alla cura del verde, ai piccoli interventi di ripristino”. A sostenerlo è il capogruppo di Alleanza per l’Italia, Alessandro Singetta.
“E’ ormai chiaro a tutti – continua Singetta – che la città capoluogo, con le sole risorse di cui è in possesso, non riesce a far fronte alle necessità dell’intera comunità regionale, né ad erogare i servizi di qualità che ci si aspetterebbe. D’altronde, è giusto che Potenza sia messa in condizione di svolgere il suo ruolo, visto che eroga servizi non solo ai potentini, ma a tutti i lucani, né si può trascurare il valore, anche simbolico, che il capoluogo di regione assume agli occhi dei visitatori esterni. Senza voler penalizzare gli altri centri che pure hanno le loro esigenze e che svolgono un importante ruolo quale attrattori turistici – prosegue Singetta – le vicende di questi ultimi giorni dovrebbero convincere tutti, a prescindere dall’appartenenza politica, della necessità di dotare la città di nuove e straordinarie risorse economiche, in modo da consentirle di risolvere, definitivamente, i suoi problemi e dar luogo ad una nuova programmazione che ne rilanci l’immagine di capoluogo, unitamente a quella di tutta la Regione”.
“Mi auguro – conclude Singetta – che il grido d’allarme venga raccolto dall’intero Consiglio regionale e che la massima istituzione territoriale voglia farsi carico dei problemi del capoluogo con un fondo straordinario. Di cui, tuttavia, al fine di evitare sprechi e dispersioni, devono essere ben individuati gli interventi e la destinazione delle somme. Senza dimenticare che la discussione sulle tematiche che coinvolgono la città capoluogo non può vedere il governo nazionale come un semplice spettatore: è indispensabile che anche ‘da lì’ provengano segnali concreti per risolvere, ad esempio, la situazione di Bucaletto che, a distanza di 30 anni dal sisma, rimane una vergogna nazionale”.