Scuola: Csail, Penalizzati i piccoli Comuni interni

“Sono ancora una volta i piccoli comuni delle aree più interne ad essere penalizzati per l’offerta scolastica e formativa dei ragazzi e per l’alto numero di precari che non troveranno alcuna possibilità di lavoro fuori della scuola”. E’ quanto sostiene il presidente del Csail (Comitato per lo Sviluppo delle Aree Interne Lucane) Filippo Massaro evidenziando che “a differenza dello scorso anno quando scesero in campo i sindaci con l’Anci, Legambiente, Regione e Provincia, sindacati, alla vigilia del nuovo anno scolastico sulla situazione specifica delle scuole dei centri minori sia per l’obbligo che per la secondaria superiore è calato un silenzio assoluto abbandonando alunni, genitori e docenti-personale Ata precari al loro destino. La Regione, attraverso l’assessore alla F.P.-Lavoro-Cultura Mastrosimone sta dimostrando assoluta insensibilità a questo problema in passato invece inserito tra le priorità del confronto con il Ministero alla P.I. e l’Ufficio Scolastico Regionale attraverso la rivendicazione di deroghe ai piani regionale e provinciali di dimensionamento scolastico e con l’iniziativa di sostenere la continuità dell’istruzione scolastica nei piccoli comuni attraverso un piano di riorganizzazione della rete scolastica esistente che preveda le Unioni dei Comuni o le Comunità Locali da istituire per la gestione comune di servizi importanti tra i quali l’istruzione e quindi la riduzione delle spese.
Accade invece che le scuole dell’obbligo dei piccoli comuni cominceranno l’anno scolastico 2010-2011 – afferma Massaro – con classi affollate, cattedre (alla media inferiore) cosiddette “spezzate” per orari e classi, insegnanti di sostegno dimezzati, senza garantire supplenze e i pochi istituti superiori ancora in attività avranno difficoltà a garantire un’offerta formativa al passo con gli istituti di Potenza e di Matera. Di qui la proposta del Csail: i genitori e i docenti richiedano di visionare il POF (il piano dell’offerta formativa) offerto dai singoli istituti alle famiglie ed esigano dai dirigenti scolastici l’esplicitazione dei numeri: fondi investiti, numero di docenti impegnati, ore di insegnamento per alunno, numero di alunni per classe, ore di compresenza, docenti di appoggio a disposizione, eccetera. Individuino la differenza tra la reale offerta formativa del nuovo anno scolastico con quelli passati e pretendano di metterla in discussione!
I genitori – conclude il Csail – pretendano dagli assessori Mastrosimone e Vicino (Provincia di Potenza) un impegno adeguato ai problemi oppure senza atti concreti raccolgano le firme per chiederne le dimissioni.
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