“ll nuovo modello organizzativo di scuola deve saper coniugare la globalizzazione con la valorizzazione della dimensione e dei contesti locali”
“Alla vigilia del nuovo anno scolastico sono fermamente convinto che l’impegno della Regione, in parte concretizzato con i Bandi per il Programma triennale denominato ‘Rafforzamento e qualificazione dell’offerta formativa scolastica’, annunciati in pubblicazione dal presidente De Filippo e dall’assessore Mastrosimone per il 15 ottobre prossimo, proseguirà con l’attuazione dell’intesa istituzionale sottoscritta il 12 novembre 2009 con il Ministero alla Pubblica Istruzione”. A sostenerlo è il vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Autilio (Idv), evidenziando che “l’intesa contiene margini importanti di contrattazione con il Ministero dell’ Istruzione Università e Ricerca per recuperare alcune decine di posti di docenti e personale Ata precari, attraverso deroghe specifiche che già lo scorso anno siamo riusciti a ‘strappare’ al ministro Gelmini per le scuole svantaggiate dei piccoli Comuni e di montagna, e per gli insegnanti di sostegno”.
“Il Protocollo di Intesa, nell’ambito delle specifiche competenze di ciascuna istituzione aderente, è finalizzato, tra l’altro – ricorda il vice presidente del Consiglio regionale – ad instaurare un coordinamento strategico complessivo degli interventi sui sistemi dell’istruzione e della formazione; a sviluppare una programmazione del sistema educativo e dell’offerta formativa che sia coerente con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio di istruzione, ma anche l’efficienza e l’efficacia dello stesso; ad individuare aree di intervento prioritarie tra le quali, ad esempio, la riduzione della dispersione scolastica e del disagio sociale”.
“La riforma del sistema istruzione regionale, pertanto – prosegue Autilio – deve mirare a rendere da un verso la scuola più protagonista nella preparazione dei nostri giovani attraverso l’acquisizione di competenze di base ed extracurriculari, al passo con la modernità, e per altro verso a creare una scuola più collegata al territorio e al sistema produttivo regionale; una scuola regionale che possa innovarsi attraverso l’alternanza scuola – lavoro, l’ampliamento della offerta formativa scolastica, il rafforzamento della filiera della istruzione e formazione professionale, l’educazione permanente e, sopratutto, attraverso lo sviluppo della rete o sistema tra scuole, università,mondo della ricerca e soggetti economici e sociali. Con le politiche scolastiche governative, invece, in pericolo c’è il modello innovativo di istruzione scolastica che è parte qualificante del programma di legislatura. Per questo – sostiene Autilio – l’impegno presente e futuro della Regione, sono certo, sarà intensificato intorno agli obiettivi della revisione, nell’ambito di una procedura concertata, della distribuzione regionale degli incrementi/decrementi degli organici di diritto e di fatto da conseguire, a seguito della verifica circa l’applicazione dei parametri ministeriali; la riconduzione dei tagli a livelli accettabili secondo le capacità di assorbimento e di sostenibilità del territorio regionale e comunque in misura non superiore alla media regionale, per assicurare livelli minimi di servizio; la possibilità di operare tutte le compensazioni territoriali e tra livelli scolastici consentiti dal decreto n. 331 del 1998 in misura anche superiore, attesa la peculiarità del territorio lucano”.
“Occorre – a parere dell’esponente di Idv – che la politica offra un sostanziale cambio culturale di approccio al problema della scuola, tralasciando gli steccati campanilistici per affrontare concretamente la risoluzione del grave problema dell’istruzione con azioni di sistema,anche territoriali,più razionali e più coerenti alla nostra realtà regionale. Infine – aggiunge Autilio – non dobbiamo dimenticare che con il Piano d’azione 2007/2013 – Obiettivo di servizio I – Istruzione, in aderenza alla Priorità Strategica 1 di ‘miglioramento e valorizzazione del sistema di istruzione’, la Regione Basilicata si è impegnata a conseguire l’obiettivo di servizio di elevare le competenze linguistiche e matematiche degli studenti, migliorando la qualità dei circuiti formativi e ilivelli di istruzione,abbattendo la dispersione scolastica e accrescendo il tasso di scolarizzazione . In palio in buona sostanza vi è anche la necessità del raggiungimento livelli previsti per poter godere del riconoscimento della premialità di ben 34,32 milioni di euro. E, in proposito, i primi effetti degli interventi posti in essere sia direttamente dalle Istituzioni scolastiche che attraverso il Piano d’azione sono sicuramente positivi, in quanto dalle indagini statistiche pubblicate di recente, il gap di apprendimento dei nostri giovani risulta sensibilmente ridotto”.
“ll nuovo modello organizzativo di scuola da costruire – conclude Autilio – deve saper coniugare la globalizzazione con la valorizzazione della dimensione e dei contesti locali, valorizzare le eccellenze per passare da una “scuola per tutti ad una scuola che sappia essere di ciascuno”.