Rosa e Pici scrivono al ministro Alfano

Una missiva dei consiglieri del Pdl per “evidenziare il disagio vissuto degli agenti di Polizia penitenziaria della Casa circondariale di Potenza”

“Abbiamo inviato una nota – informano Rosa e Pici – al ministro di Grazia e Giustizia, Angelino Alfano, e per conoscenza ai parlamentari del Popolo della Libertà della Basilicata con la quale evidenziamo il disagio vissuto degli agenti di polizia penitenziaria della Casa circondariale di Potenza e richiesto un impegno affinché si portino a soluzione le varie problematiche esistenti”.

“Il 30 settembre dello scorso anno – ricordavano Rosa e Pici – in occasione della manifestazione sindacale unitaria di protesta, abbiamo toccato con mano le varie questioni che vanno dalla carenza di personale, alla precaria situazione in cui versa la struttura costruita nel 1958, all’organizzazione del lavoro. Oggi – continuano – nelle vesti di consiglieri regionali della Basilicata continuiamo a portare avanti gli impegni assunti già un anno fa. Non possiamo non citare i rappresentati dell’Ugl, Vito Tedesca del provinciale, Vito Messina della direzione nazionale penitenziaria e Daniele Moresco, responsabile provinciale sicurezza che, quotidianamente, con la loro azione si battono per la soluzione delle problematiche, ma al contempo, dobbiamo ricordare anche i sacrifici che fanno tutti gli operatori che, nonostante, i tanti disagi assolvono egregiamente al loro dovere”.

“Nella nota – sottolineano gli esponenti del Pdl – abbiamo rimarcato che la carenza di organico è nota già dal 2006, quando vi fu una ricognizione da parte del Provveditorato regionale della Basilicata e del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, da dove si evinceva che il personale di Polizia penitenziaria ammontava a 143 unità, mentre per un efficiente servizio sarebbero stati necessarie almeno 172 unità, con un saldo negativo di 29 unità. Una pianta di personale evidentemente insufficiente, che con i pensionamenti è diventare drammatica. A tutto ciò – concludono Rosa e Pici – si aggiunge la carenza che investe anche la classe dirigenziale, con la presenza di un solo Provveditore regionale ad interim per Campania e Basilicata che sono sì zone geograficamente limitrofe, ma con realtà territoriali, organizzative e sociali completamente diverse”.

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