L’assessore Restaino ha affrontato, nell’ultima parte della relazione al Consiglio sulle politiche industriali della Regione, il tema delle iniziative da adottare nel breve periodo (ottobre 2010 – gennaio 2011): completamento legge di riordino dei Consorzi Asi di Potenza e Matera; contratti di sviluppo; banda larga; legge per l’artigianato; revisione dei distretti industriali; contratti di rete; finanza per l’impresa; nuovi bandi Po – Fesr 2007-2013.
Consorzi Asi:
La Giunta Regionale ha avviato le attività propedeutiche alla predisposizione della proposta di un disegno di legge per il completamento della riforma e il risanamento dei Consorzi Industriali della Provincia di Matera e di Potenza così come definite dalla legge regionale 5 febbraio 2010 n. 18.
Con Dgr n.678 del 14 aprile 2010 è stato istituito il Tavolo tecnico operativo di confronto permanente (Tavolo Istituzionale) per la individuazione dei criteri attraverso i quali i Consorzi procedono alla determinazione dei corrispettivi, delle tariffe, e alla assegnazione dei lotti come disposto dall’art. 31 della legge regionale n. 18/2010. Il Tavolo Tecnico operativo di confronto permanente è composto dall’Assessore alle Attività Produttive, che lo presiede, da un rappresentante del Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Potenza, da un rappresentante del Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera e da un rappresentante per ciascuna delle principali Associazioni degli Industriali, degli Artigiani e dei Commercianti, nonché delle organizzazioni cooperative presenti nel Comitato Nazionale dell’Economia e del Lavoro.
Con DGR n. 1231 del 19/07/2010 è stato istituito, un Tavolo tecnico operativo che oltre a quanto stabilito dall’art.33 della legge regionale n.18/2010 coordinerà le attività previste dalla L.R. n.18/2010 da mettere in campo.
Dopo aver parlato dei Contratti di Sviluppo l’assessore Erminio Restaino si è soffermato su alcuni punti molto significativi della programmazione regionale:
Banda larga
La disponibilità di un collegamento a banda larga sta diventando un elemento sempre più importante per la qualità della vita dei cittadini e per la competitività delle imprese, in modo particolare per quelle piccole e medie che grazie a questa possono accedere a servizi un tempo accessibili solo alle grandi imprese. L’accesso alle infrastrutture di telecomunicazione a larga banda e alle tecnologie informatiche evolute è riconosciuto ormai come uno dei bisogni primari per lo sviluppo sostenibile di un territorio.
In questi giorni la Regione Basilicata, nell’ambito del “Programma Banda Larga in tutte le aree sottoutilizzate del Paese”,ai sensi della L. 80/2005, gestito da Infratel Italia S.p.A per conto del Ministero delle Comunicazioni ha presentato un progetto dell’importo di 0,6 Meuro, il cui obiettivo è l’abilitazione dei Distretti Industriali della regione Basilicata all’erogazione di servizi di accesso a banda larga. Il progetto prevede interventi volti a realizzare, completare, potenziare le attuali reti di trasporto e distribuzione in Fibra Ottica al fine di agevolare l’intervento degli Operatori di Telecomunicazione nelle aree più disagiate della regione.
Lo scopo è di attuare nei Distretti Industriali di Matera e del Metapontino la realizzazione di bracci di rilegamento in fibra ottica tra le dorsali esistenti e le centrali attualmente servite da portanti inadeguate al fine di abilitare la diffusione dell’offerta di servizi di connettività a 20Mbit/s a supporto della competitività delle imprese.
Legge per l’Artigianato:
Si avverte la necessità – ha sottolineato Restaino – di procedere ad una riforma organica della normativa regionale in materia di artigianato. La crisi finanziaria in atto provoca non pochi problemi per l'accesso al credito e il necessario riordino delle norme con la relativa individuazione di misure di sostegno idonee può essere la soluzione alle difficoltà vissute dall’intero comparto dell’artigianato che con circa 10.000 aziende costituisce l’ossatura economica della Regione. Si rende oltremodo necessaria la riscrittura delle norme per l’artigianato anche alla luce del modificato quadro normativo per l’iscrizione e l’avvio delle imprese. Il nuovo procedimento dovrà ispirarsi al principio della massima semplificazione, della riduzione dei tempi e delle procedure per l'avvio di un'attività artigiana e del massimo contenimento dei costi per la Regione.
Contratti di rete
Le reti di impresa rappresentano un'evoluzione del concetto di distretto industriale: due o più aziende, non necessariamente legate dall'identità territoriale (come accadeva per il distretto), si mettono insieme per superare la dimensione locale della filiera produttiva e puntare con maggior decisione ai processi di innovazione tecnologica e internazionalizzazione. Senza nulla scontare, però, sul piano dell'autonomia e della flessibilità.
Il contratto di rete non è solo una banale opportunità legislativa confezionata per chi mira a ottenere dallo Stato corsie preferenziali per allargare il proprio business. L'imprenditore che abbia già chiaro in testa un progetto di ampio respiro che coinvolga per esempio le aree internazionalizzazione e ricerca e sviluppo della propria azienda, attraverso questo nuovo istituto può davvero puntare in alto. E lo può fare con semplicità ed efficienza. Il contratto di rete supera il concetto di distretto industriale mettendosi alle spalle i vecchi vincoli di territorio e produzione.
L’aggregazione tra imprese formalizzata attraverso il Contratto di Rete costituisce una sorta di strada obbligata per l’accesso alle agevolazioni risultanti dalla recente attività legislativa in materia e dalle future politiche di incentivazione, prima di tutto nazionali, che sempre più spingeranno per l’adozione di interventi a favore dei raggruppamenti ufficializzati secondo la nuova formula del Contratto di Rete così come disciplinata dalla Legge 23 luglio 2009 n. 99. Indipendentemente dai vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari il Contratto di rete risulta comunque uno strumento privilegiato per le imprese, soprattutto quelle che intendono operare in contesto internazionale.
Alla luce delle suddette considerazioni la Regione ha condiviso e cofinanziato l’iniziativa proposta dalla Camera di Commercio di Potenza di promuovere un bando pilota per lo sviluppo e la promozione delle reti di impresa. I risultati del progetto pilota, prima iniziativa promossa in Basilicata, saranno valutati al fine di darne una valenza più estesa anche con il concorso finanziario pubblico.
Consapevole di ciò la Regione con D.G.R. 1734 del 7 Nov. 2008 ha approvato uno schema di protocollo d’intesa, poi sottoscritto dai partners sociali ed economici, finalizzato alla regolamentazione di un metodo di confronto sulle politiche di coesione.
Finanza d’impresa e Fondo di Garanzia
Con delibera di giunta regionale Basilicata n. 2124 del 15/12/2009 è stato istituito, a valere sulle risorse PO FESR 2007-2013 il Fondo di Garanzia Regionale, importante strumento finanziario a sostegno delle imprese. Con la medesima delibera il Fondo è stato affidato in gestione a Sviluppo Basificata, società “in house” della Regione Basilicata.
In data 16/12/2009 è stato sottoscritto tra la Regione Basilicata e Sviluppo Basilicata il relativo “Accordo di finanziamento”, con cui venivano trasferite a Sviluppo Basilicata le risorse del fondo (35 milioni di euro) e venivano disciplinate le modalità di gestione del Fondo di Garanzia.
In questi ultimi mesi – ha sottolineato Restaino – a seguito di un lungo lavoro di confronto e concertazione con i partners economici e sociali è stato definito un nuovo Regolamento del Fondo di Garanzia che sarà definitivamente adottato dalla Giunta regionale a brevissima scadenza.
Il nuovo regolamento del Fondo, più “accessibile” rispetto al Fondo Centrale di Garanzia, è in grado di fornire un valore aggiunto alle imprese lucane e consentire loro di avere maggiori opportunità di accesso al credito. Un ulteriore elemento positivo è rappresentato dalla scelta di un soggetto gestore del Fondo, quale Sviluppo Basilicata, operante da anni sul territorio e che consentirà una maggiore e migliore interlocuzione con il sistema bancario e imprenditoriale locale.
Vengono di seguito elencati gli elementi che qualificano il Fondo di Garanzia Regionale e che lo contraddistinguono dal Fondo centrale di Garanzia.
Opera in esenzione, ai sensi del Regolamento (CE) 800/2008 (mentre il Fondo Centrale di Garanzia opera in “De Minimis”); in questo modo:
l’importo massimo garantibile è pari a 2.500.000 euro (rispetto a 1.500.000 del Fondo Centrale;
è possibile concedere la garanzia su finanziamenti che sono stati attivati per la realizzazione degli investimenti agevolati in ambito AIL (Aiuti di Importo Limitato); tale possibilità invece sarebbe stata preclusa nel caso in cui il Fondo di Garanzia avesse operato in “De Minimis”;
è cumulabile con gli aiuti concessi in “De Minimis” ed in questo modo non viene limitata la possibilità dell’impresa di accedere ad altre agevolazioni “De Minimis” (che ha un limite di massimo di cumulo pari a 200.000 euro di agevolazione in tre anni).
In questo modo le imprese avranno uno strumento che va ad integrare (e non a sostituire) quelli esistenti, offrendo maggiori opportunità ed agevolazioni.
I criteri per la valutazione economico finanziaria (scoring) delle imprese, utilizzati per valutare l’ammissibilità delle operazioni, sono stati modificati e resi meno rigidi rispetto a quelli adottati dal Fondo Centrale di Garanzia; sono stati modificati al ribasso alcuni valori degli indici aziendali (anche per renderli più aderenti alla situazione socio-economica lucana, come ad esempio i tassi di interessi praticati dalle banche che sono superiori alla media nazionale), in modo da consentire l’accesso al Fondo regionale da parte imprese che difficilmente avrebbero potuto accedere al Fondo Centrale di Garanzia; in ogni caso il fondo è limitato ad imprese che non siano in difficoltà.
Moltiplicatore pari a 5, ovvero possono essere prestate garanzie per un importo pari a 5 volte la dotazione del fondo (35 milioni x 5 = 175 milioni). Tenuto conto che le operazioni ammesse al Fondo Centrale di Garanzia dal 2000 al 2009 sono state pari a 535, per un totale di 90 milioni di euro di garanzie, il fondo dovrebbe essere sufficiente a soddisfare il fabbisogno finanziario delle imprese connesso agli investimenti.
Al fine di consentire un maggiore e migliore utilizzo del fondo, stanno per essere messe in atto le procedure per una modifica del PO FESR che possa consentire il finanziamento (anche se in parte) delle operazioni sul circolante utilizzando i fondi FESR; ciò avrebbe positive ricadute dal punto di vista della rendicontazione della spesa alla Commissione europea.
Il fondo in questione è rivolto solo ad operazioni finanziarie accese a fronte di investimenti; per quanto riguarda le operazioni sul circolante (acquisto scorte, liquidità ed anche consolidamento della debitoria a breve) sarà attivo da Gennaio 2011 un fondo specifico alimentato da risorse regionali (già individuate e disponibili da Gennaio 2011 dopo le necessarie operazioni sul Bilancio di previsione) che, non avendo le limitazioni del FESR potrà garantire e contro garantire le operazioni sul circolante. In questo modo saranno accolte le richieste che pervengono da parte del mondo imprenditoriale e dei confidi di sostenere le operazioni sul circolante, quelle maggiormente richieste dalle imprese in questo periodo di crisi.
Le operazioni che posseggono i requisiti saranno candidate alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia, liberando in tal modo risorse per ulteriori interventi.
Nuovi bandi P.O. – FESR 2007-2013
“Le strategie di fondo per lo sviluppo economico della Basilicata del Programma Operativo FESR 2007-2013, che ha inteso incentrare i programmi per il 2007-2013 sulle “priorità del capitale umano e della ricerca, sul rafforzamento dei fattori di attrazione, sull’internazionalizzazione e la cooperazione”, – ha affermato Restaino – richiedono un approccio fortemente orientato a favorire, in primis, una stretta integrazione tra coesione e innovazione.
I principi cardini di tale asserto, si identificano principalmente nella crescita della dotazione di capitale umano della regione, nel potenziamento del sistema di ricerca e sviluppo regionale, nell’individuazione di specifici segmenti di specializzazioni in cui concentrare le risorse e perseguire risultati di eccellenza.
Il programma, frutto di uno sforzo organizzativo e lavorativo straordinario da parte delle strutture regionali, mette insieme una pluralità di azioni, per lo più contenute nel P.O. FESR 2007-2013 impostato, come è noto, in coerenza con gli Orientamenti Strategici Comunitari, volti a:
rendere più attraente la Basilicata ed i suoi territori, promovendone l’apertura verso l’esterno, valorizzando il potenziale endogeno di risorse ambientali, culturali, naturali, paesaggistiche e garantendo una qualità ed un livello adeguato di servizi;
promuovere l’innovazione, l’imprenditorialità e lo sviluppo della conoscenza, mediante lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, comprese le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
creare nuovi e migliori posti di lavoro, attirando un maggior numero di persone verso il mercato del lavoro e/o l’attività imprenditoriale aumentando gli investimenti nel capitale umano.
Complessivamente le risorse economiche da impegnare nel periodo Ottobre 2010 – Gennaio 2011 ammontano a 133,60 Meuro.
Le linee attuative interessano i seguenti tre ambiti strategici:
Politiche del credito (FdG per gli investimenti, FdG per il circolante);
Azione di sostegno dello sviluppo e innovazione delle PMI (5 nuovi bandi del P.O. FESR 2007-2013)
Pacchetti integrati per il turismo (PIOT – aiuti, 11 bandi).
Già entro il corrente mese di Ottobre saranno avviati:
FdG per gli investimenti;
Primi due bandi del P.O. FESR 2007-2013 (Sostegno all’innovazione delle PMI e Sostegno allo start up di imprese nei settori innovativi)
Primi due bandi PIOT – aiuti (Piot Metapontino Basso Sinni, Piot Monti della Basilicata)
Tutti gli altri bandi (Sostegno a progetti di ricerca delle PMI, Sostegno agli Enti Pubblici territoriali per interventi finalizzati al risparmio energetico e per la realizzazione di impianti innovativi alimentati da fonti rinnovabili, Investimenti per la produzione della componentistica energetica più i rimanti 9 PIOT-Aiuti) saranno varati a partire dai primi di Novembre 2010.
“Le azioni suindicate saranno improntate a un generale snellimento procedurale affinchè sia più chiaro, comprensibile e snello il funzionamento dell’Amministrazione Pubblica e si migliori il rapporto con i cittadini e le imprese.
Rendere più brevi i passaggi procedurali, eliminare tutto ciò che è superfluo, individuare le modalità più semplici, significa – ha concluso l’assessore Restaino – “semplificazione amministrativa” che, nel caso in specie, consiste nell’adozione di procedure telematiche snelle, nell’acquisizione diretta da parte dell’Amministrazione, per quanto possibile, di dati e documenti, nel risolvere preventivamente possibili complicazioni burocratiche gravanti sulle imprese”.
Maf