“La collettività di San Fele si stringe attorno alla famiglia Mariniello per la prematura scomparsa di Antonio, per il quale i soccorsi, pur prestati subito dal locale presidio di continuità assistenziale, tuttavia non sono serviti ad evitarne il decesso”. È quanto dichiara il vicepresidente del Consiglio provinciale di Potenza Donato Sperduto, che sottolinea la necessità di integrare adeguatamente la rete dei servizi sanitari del territorio.
“Il senso civico mi porta a considerare che non prendere spunto da episodi del genere per trarne più utili e fattive conclusioni costituirebbe motivo di atteggiamenti miopi rispetto ai fatti che accadono. In particolare, è l’occasione questa per ricordare che gli atti di programmazione sanitaria regionale prevedono per il comune di San Fele – aggiunge Sperduto – l’implementazione di una postazione di 118 e che tanto rimane ancora non attualizzato. Non è mistero che la postazione di San Fele, insieme a quelle di Avigliano e Acerenza, rivestiva i caratteri di priorità, ma resta ancora nell’ambito della progettualità. Sicuramente incidono, nella mancata attualizzazione, sopraggiunti vincoli di carattere economico-finanziario. Ciò, comunque, non toglie che, pur nella limitatezza di risorse, vada comunque perseguita l’attivazione del 118 nel comune di San Fele”.
Sperduto ricorda che la parte montana dell’ambito territoriale di Venosa è ancora in gran parte sguarnita di adeguati servizi sanitari di emergenza-urgenza. “Tale criticità viene oltremodo acuita dalla viabilità che – afferma il vicepresidente – imponendo tempi di percorrenza eccessivi se rapportati alla necessità di un’adeguata e tempestiva risposta alla domanda di prestazioni in urgenza, ne pregiudica l’efficacia. Inoltre, va considerato che i più elevati indici di vecchiaia e di dispersione della popolazione di questo territorio rende impellente una più concreta “medicina di prossimità” ed una più strutturata rete dei servizi territoriali di emergenza”.
Per Sperduto, infine, “non è di secondario rilievo la collocazione baricentrica del comune di San Fele nell’ambito dell’area montana del territorio della disciolta Asl n.1 di Venosa, nonché di raccordo tra i comuni del distretto montano ed il territorio del Vulture-Melfese. E’ sulla base di queste considerazioni che si rende non ulteriormente derogabile l’implementazione nel comune di San Fele – conclude Sperduto – di una postazione di 118 che, per altro, è già contemplata nelle leggi di programmazione regionale”.
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