POTENZA (PU): NON TUTTA LA REGIONE È VIRTUOSA

“La verità vuole che si dica che non tutta la Regione è virtuosa. Ci sono settori che hanno sempre accumulato ritardi e che , adesso che Tremonti sta raschiando il barile, rischiano di vedersi svuotati i capitoli di spesa. Le grandi opere irrigue, l’unica vera grande infrastruttura assegnata nei decenni scorsi alla Basilicata, corrono seriamente il pericolo di rimanere incompiute , per insufficienze operative macroscopiche legate essenzialmente ad una distorta logica di assegnazione dei finanziamenti. Quando il segretario regionale del PD inaugura la stagione del nuovismo semplicemente declinando tutti gli addebiti che gli vengono dal passato, è necessario ricordare che la responsabilità di determinati probabili disimpegni hanno un nome ed un cognome, hanno una sigla di partito e, vicino, il nome di un Ente. Scordarsi di tutto questo è una operazione di mistificazione, che appartiene alla logica di quello che ieri la Stampa definiva giovani vecchi”. Lo afferma, in un comunicato stampa, il segretario regionale dei Popolari Uniti, Antonio Potenza.
“I Popolari Uniti hanno denunciato da anni l’improduttività di alcune strutture mantenute in piedi più per motivi clientelari che per esigenze funzionali. E’ il caso dei Consorzi di bonifica , dove ormai esistono commissari a vita, nonostante un disegno di legge varato, col consenso delle categorie sindacali, nel 2006, che portava ad una loro radicale riforma. Una distorta logica degli appalti ha continuato a privilegiare strutture inefficienti ma “affidabili”, demotivando e depotenziando apparati tecnici che erano la spina dorsale dello sviluppo infrastrutturale lucano. Chi risponde di questi ritardi nel settore irriguo? Chi risponderà dei soldi persi? Colpisce in tutto questo il silenzio delle categorie organizzate, passate ormai in molti settori alla gestione diretta della cosa pubblica, salvo prendere le distanze quando le cose non vanno.E’ una anomalia che non fa bene alla crescita di questa regione dove deve esserci chi agisce e chi controlla. Mettere tutto insieme significa abbassare il livello di responsabilità collettiva e attrezzarsi per una generale autoassoluzione. E’ forse questa la motivazione dell’assetto dell’attuale Esecutivo?
Di fronte a questo scenario di commistione e di deresponsabilizzazione, non basta evidentemente la proposta della giunta di una riorganizzazione dei Dipartimenti. Ci vuole una manovra di ben altro calibro, che riveda l’organizzazione dei settori dentro e fuori dell’Ente regione, fissando norme comportamentali che agevolino e supportino l’efficienza, attivino i controlli sui risultati, dettino tempi e modi di realizzazione delle opere, prevedano meccanismi di incentivazione della meritocrazia. Per fare tutto questo ci vorrebbe una consapevolezza di straordinarietà e di emergenza del problema. Cosa che non si vede, forse coperta da un ottimismo di facciata ,creato ad arte per nascondere i problemi di un partito che – conclude Potenza – giorno dopo giorno perde autorevolezza nella guida della società di Basilicata”.
(bas – 04)

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