Dichiarazione del senatore Egidio Digilio, coordinatore regionale Fli:
"Non so se realmente Santarsiero è il Renzi lucano deciso a "rottamare" la classe dirigente. Se così fosse avremmo almeno un obiettivo comune, ognuno per la sua parte di coalizione politica. Ma, qualunque siano le sue intenzioni (di ricambio della classe dirigente o di più semplice riposizionamento interno al suo partito dal quale, evidentemente, con i congressi, ha preso già troppi schiaffi) senza un progetto di largo respiro ideale per il rilancio del capoluogo anche i più nobili propositi si infrangerebbero contro il muro della continuità del governo municipale che ha il fiato corto come dimostrano i cassonetti di rifiuti stracolmi in più punti della città mentre il tour della monnezza, come è stato ribattezzato il trasporto dei camion, sta per prendere strade diverse da quelle di Matera. Quindi se il Renzi lucano vuole fare sul serio e non limitarsi a contare di più insieme al suo gruppo di amici nel suo partito apra una discussione e un confronto "senza rete" sugli impegni che attendono gli amministratori della città e su quale può essere il contributo di chi è opposizione a Potenza (e senza abbassarne la qualità) ma governo a Roma, oltre a credere di più nella partecipazione (non più episodica e consultiva) dei cittadini o dei Comitati di quartiere ridotti a comitati di condomini litigiosi. Questo significa che Santarsiero non deve fare più sconti ai suoi amici Vito De Filippo e Piero Lacorazza: la telenovela delle settimane scorse sul soccorso promesso per far partire le mense scolastiche in città è indicativa del comportamento del Governatore e della sua Giunta che di fronte alle prime polemiche e prese di posizione contrarie ha fatto marcia indietro costringendo il sindaco a dichiarare di non averne alcun bisogno. Noi siamo convinti che un progetto di rilancio del ruolo di servizi all'intera comunità regionale del capoluogo non può non passare da due condizioni: un'intesa vera (non i soliti protocolli firmati in tutti questi anni con il risultato di qualche finanziamento in più limitato per la spesa in progetti e lavori pubblici) e il superamento del dissesto finanziario in verità ereditato da chi ha preceduto Santarsiero. E allora il "rottamatore" mostri le carte in tavola e si spinga oltre le polemiche congressuali del Pd. A noi, nell'interesse dei potentini che vivono da troppo tempo quotidiani problemi incancreniti, interessa modalità e merito del progetto, che deve riprendere il cosiddetto Piano strutturale metropolitano, per introdurre modifiche e correzioni necessarie a proiettare il capoluogo nelle politiche messe in campo dal Governo e in quelle che deve mettere in campo per le metropoli e le città al di sopra dei 100mila abitanti per le quali occorrono sinergie tra Governo (Ministeri interessati), Regione, Provincia e Comune metropolitano. E per chi ha un ruolo di referente del Mezzogiorno nell’Anci nazionale questa dovrebbe essere musica per le sue orecchie”.
BAS 05