Per il consigliere del Pd “se vi fosse stata una qualche riserva da parte del gruppo del Pd essa si sarebbe manifestata in forme esplicite”
“Il venir meno del numero legale all’atto delle votazioni sul rendiconto dell’Alsia è stato effetto di un mero errore, come osservatori meno occasionalmente indignati avranno certamente rilevato.
Errori cui hanno concorso molti dei consiglieri pur presenti in Aula”. E’ quanto sostenuto dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vincenzo Viti.
“Se vi fosse stata una qualche riserva da parte del gruppo del Pd – spiega Viti – essa si sarebbe manifestata in forme esplicite com’è nel suo costume e com’è accaduto nelle pubbliche, ripetute, non revocate o smentite dichiarazioni in ordine alle scelte poste in atto dal Commissario dell’Alsia. A meno che non si intenda, per casi specifici e nell’ambito di particolari ‘riserve’ dell’Amministrazione regionale, limitare il diritto di critica e la libertà dei gruppi consiliari. D’altra parte, i primi articoli del rendiconto erano stati votati anche per corrispondere lealmente ad un comportamento che intendiamo mantenere, anche per la considerazione che abbiamo verso i diritti e le aspettative degli operatori dell’Alsia. Considero perciò inutile raccogliere le considerazioni polemiche che vengono rivolte al gruppo del Pd, anche per non sorridere, tanto insolito e sorprendente appare il richiamo alla correttezza dei comportamenti da parte di chi considera un optional la coerenza e il rispetto per lo spirito di coalizione. Uno spirito che non può essere evocato solo nei giorni festivi. Avremmo perciò votato e voteremo un atto che consentirà all’Alsia di operare. In altra sede, naturalmente, manterremo senza pregiudizi e con volontà collaborativa, la nostra interlocuzione in difesa di un’azienda che è chiamata, peraltro in regime commissariale, ad operare senza compromettere e quindi in coerenza con le linee di riforma della governance agricola che sono tuttora oggetto di confronto”.