Vita (Psi): “Reti dei saperi” per arginare fuga dei cervelli

“Innovazione e non solo nuove tecnologie, opportunità trasversali che possono spaziare dal mondo della comunicazione, allo studio sociologico e psicologico dei fenomeni, offrendo molteplici e diversificate opportunità professionali”

“Il ‘Bando Sviluppo del Capitale Umano ad Alta Qualificazione’, promosso dalla Fondazione ‘Con il Sud’ per sollecitare i Centri di Ricerca e le Università delle regioni del Sud Italia a presentare progetti di ricerca applicata di qualità, valorizzando le risorse giovanili presenti al Sud, favorendo il ritorno di quelle migrate e attirando nuovi talenti nell’area, come occasione di rilancio e sviluppo per il Mezzogiorno, rappresenta uno strumento efficace per arginare la ‘fuga dei cervelli’ a cui dare seguito con altre azioni anche a livello regionale”. E’ il commento del capogruppo Psi al Consiglio regionale della Basilicata Rocco Vita sottolineando che “è pienamente condivisibile l’obiettivo dell’iniziativa che è quello di combinare in maniera efficace quattro elementi chiave che, se opportunamente gestiti e coordinati, possono consentire a giovani con alto potenziale di trovare opportunità di lavoro qualificato al Sud: identificazione delle opportunità di crescita, selezione dei talenti, programmi di ricerca applicata di qualità, percorsi di inserimento. Vorrei ricordare che un altro esempio di best practice della P.A. e dell’imprenditoria del Sud viene dal bando Unioncamere Calabria ‘Stop alla fuga dei cervelli’ che punta a favorire l'inserimento professionale dei giovani laureati residenti in quella regione al fine di accrescere l'occupabilità e la riqualificazione del capitale umano; facilitare la creazione di nuovi posti di lavoro attraverso lo stanziamento di un contributo finalizzato a incoraggiare l'assunzione nelle aziende”.

“Tra le idee che presenteremo nella Conferenza Nazionale ‘Mezzogiorno Porta d’Europa’ che si terrà a Lecce (31 marzo-1 aprile) – continua Vita – l’indicazione di dare impulso alle cosiddette ‘Reti dei saperi’, coordinando e coinvolgendo tutti gli atenei del bacino del Mediterraneo per sfruttare, ad esempio, le potenzialità offerte dallo sviluppo di programmi e-larning che consentirebbero al Mezzogiorno di abbandonare una visione locale, aprendo nuove opportunità in un mercato della conoscenza che può espandersi. Dunque ‘innovazione’ e non solo ‘nuove tecnologie’: si tratta di opportunità trasversali che possono spaziare dal mondo della comunicazione, allo studio sociologico e psicologico dei fenomeni, offrendo molteplici e diversificate opportunità professionali”.

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