Vigili del fuoco discontinui, si a mozione Lacorazza / Spada

Con il documento si chiede al presidente Pittella di farsi promotore presso la Conferenza Stato – Regioni di una iniziativa per la istituzione di due diversi albi, uno per il personale richiamato in servizio e l’altro per il personale volontario

Il Consiglio regionale ha approvato oggi all&rsquo;unanimit&agrave; una mozione proposta dai consiglieri del Pd Piero Lacorazza e Achille Spada con la quale si chiede al presidente della Giunta regionale &ldquo;di farsi promotore presso la Conferenza Stato – Regioni di una iniziativa congiunta con le altre Regioni, ed attraverso il coinvolgimento dei parlamentari lucani, che impegni il governo nazionale ad attuare quanto contenuto nella &lsquo;risoluzione Fiano&rsquo;, gi&agrave; approvata dalla prima Commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati. In particolare, tra l&rsquo;altro, alla istituzione entro l&rsquo;anno 2017 di due diversi albi, uno per il personale richiamato in servizio per le esigenze dei comandi provinciali, e l&rsquo;altro per il personale volontario che presta la propria attivit&agrave; all&rsquo;interno dei distaccamenti volontari&rdquo;.<br /><br />Con il provvedimento si chiede inoltre che vengano assunte iniziative &ldquo;per superare la previsione del decreto legislativo secondo il quale i richiamati in servizio del Corpo nazionale dei vigili del fuoco non abbiamo rapporti di impiego con l&rsquo;amministrazione, anche valutando la possibile applicazione dei nuovi effetti giuridici a coloro che negli ultimi quattro anni abbiano svolto almeno tre richiami in servizio&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Il Corpo nazionale dei vigili del fuoco – si legge nella mozione &ndash; soffre, da sempre, la presenza di una forte componente di personale precario, costituito dai vigili del fuoco cosiddetti discontinui, che costituiscono una figura strategica del Corpo nazionale, pur essendo privi di contratto a tempo indeterminato, e pur potendo essere richiamati in servizio per non pi&ugrave; di 14 giorni consecutivi e per un massimo di 160 giorni all&rsquo;anno&rdquo;.&nbsp;

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