Vertenza Sgl: alternative al licenziamento

Al centro dell'incontro, presieduto dall'assessore Francesco Cupparo, la proposta di verificare soluzioni alternative al licenziamento collettivo dei 115 dipendenti. Tra le ipotesi un'ulteriore tipologia di ammortizzatore sociale. Cupparo ha proposto un aggiornamento del tavolo.

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L'incontro presieduto dall'assessore Francesco Cupparo

Verificare soluzioni alternative alla procedura di licenziamento collettivo avviata nei confronti di 115 dipendenti della Sgl in forza presso l’unità di San Nicola di Melfi, tra cui ad esempio un’ulteriore tipologia di ammortizzatore sociale. E’ la proposta prospettata al Tavolo per la vertenza Sgl di Melfi, che si è tenuto nel pomeriggio, al quale hanno partecipato l’assessore allo Sviluppo Economico e Lavoro Francesco Cupparo, la dirigente del Dipartimento Giuseppina Lo Vecchio e funzionari del Dipartimento (Maria Leone, Arturo Agostino, Daniela Dolce),  rappresentanti sindacali della Uilm-Uil, Fismic-Confsal, Fiom-Cgil, Rsu e dell’azienda. Per i 115 lavoratori della Sgl in questo mese scadrà l’ulteriore provvedimento di 12 mesi di ammortizzatori sociali e pertanto si rende necessario individuare altre soluzioni in grado di garantire il futuro. A tal fine Cupparo dopo aver illustrato l’ipotesi di “soluzione alternativa” ha proposto un aggiornamento del tavolo per le opportune verifiche da parte dell’Ufficio Lavoro del Dipartimento con il competente Ministero del Lavoro.
Nel sottolineare che l’azienda Servizi Gestione Logistica Srl applica il CCNL dell’Industria Metalmeccanica della Logistica, e che la sua attività peculiare consiste nell’attività di servizi per le fabbricazioni automobilistiche (in particolar modo di servizi per l’azienda BCUBE SPA), è stato riferito che il 18 aprile scorso la stessa Azienda ha comunicato l’avvio, della procedura di licenziamento collettivo nei confronti di n. 115 dipendenti in forza presso l’unità di San Nicola di Melfi. Nei tre incontri che si sono svolti tra le parti per l’espletamento della fase sindacale, non è stato raggiunto un accordo a causa della complessità della vertenza e della distanza ancora esistente tra le Parti. Successivamente la società in data 26 giugno ha inviato le lettere di licenziamento ai lavoratori dopo aver verificato il preavviso per ciascun lavoratore, con decorrenza dal 31 luglio prossimo .
Di qui la convocazione del Tavolo da parte dell’Ufficio Politiche del Lavoro della Regione Basilicata per l’espletamento dell’esame congiunto. Nel corso dell’incontro, l’Azienda ha illustrato le ragioni che hanno portato all’apertura della procedura di mobilità e ha confermato le motivazioni che l’hanno condotta ad avviare il licenziamento collettivo, già indicate nella relativa lettera di avvio della procedura; La decisione di avviare la procedura di licenziamento collettivo si rende necessaria a seguito della cessazione definitiva dell’attività produttiva aziendale, determinata dal mancato rinnovo del contratto di appalto con l’unico committente Bcube Spa ed, avendo perso l’unico contratto di lavoro, si è determinata la totale riduzione dei volumi produttivi. Fino ad oggi Servizi Gestione Logistica Srl in liquidazione ha messo in campo tutte le azioni possibili per evitare i licenziamenti collettivi e cercando di mantenere i livelli occupazionali, attivando gli ammortizzatori sociali con la CIGS per crisi aziendale per cessazione ex art. 44 DLgs n.109 del 28 settembre 2018 si trova nella necessità di procedere licenziare l’intera forza che si concluderà in data 31 luglio 2025.

Le RSU e le organizzazioni sindacali hanno manifestato la loro contrarietà ai licenziamenti e hanno richiesto di individuare strumenti alternativi di gestione degli esuberi al fine di tutelare i posti di lavoro del personale coinvolto. L’Assessore Cupparo ha ribadito l’impegno ad individuare soluzioni. In questa fase contraddistinta da incertezza per il settore automotive ed in particolare per la filiera dell’ indotto – ha detto l’Assessore – oltre che a garantire gli ammortizzatori sociali per non lasciare nessuno senza indennità, insistiamo in particolare sull’attività di riqualificazione dei lavoratori per una loro riconversione e quindi il loro ritorno al lavoro.

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