L’estrema criticità dell’emergenza sociale in Basilicata richiede chiarezza, determinazione e la definizione di un quadro chiaro di azioni. È quanto scrivono in una nota Carmine Vaccaro della Uil Basilicata e Vainieri del Centro studi Uil Basilicata. “La premessa fondamentale – continuano – è che occorre offrire alle ampie categorie sociali di lavoratori e di famiglie in disagio i contorni di una prospettiva a breve di reimpiego produttivo e di ricostruzione di un rapporto di lavoro quando si è perso. Ovvero di offrire alle persone ed alle famiglie in stato di difficoltà un sostegno reddituale, graduato secondo un principio di scambio sociale, con la disponibilità a partecipare a progetti di utilità sociale.
Perché questo programma abbia un fondamento, una condivisione ed una credibilità occorre prefigurare un sistema ordinato di protezione sociale e del lavoro che nella regione deve essere ancora ben definito ed organizzato. E’ apprezzabile –dichiarano- che il Consiglio regionale inizi la discussione e l’esame di provvedimenti decisivi per l’orizzonte di nuove politiche: ma le nuove cose possono realizzarsi nel mondo del lavoro in Basilicata se si usano nuovi strumenti. Tra questi la implementazione di due motori fondamentali, quali l’Agenzia del lavoro e della formazione, con il necessario riordino dei servizi per l’impiego e l’Agenzia agroforestale, con un collegato progetto di tipo produttivo della risorsa ‘aree boscate’ e dei sistemi idraulico forestali della regione. In attesa che si compiano le azioni di organizzazione delle due Agenzie, circa un anno – concludono Vaccaro e Vainieri – è accettabile e credibile, per le diverse platee di persone in disagio occupazionale, programmare una fase di sperimentazione di un “Piano di misure critiche per il lavoro” che punti al reinserimento che rivestono il carattere dell’ emergenza”.