Università e impresa, Napoli: ricetta giusta per sviluppo

Per il consigliere regionale del Pdl “in Basilicata manca una forte connessione tra formazione universitaria e mondo del lavoro. Sarebbe auspicabile un cambio di rotta, incentivando le collaborazioni fra Ateneo lucano e imprese”

“Le partnership fra università ed impresa sono la ricetta giusta per pianificare concrete basi per lo sviluppo”. Ad affermarlo il consigliere regionale del Pdl, Michele Napoli evidenziando che “questo è quanto si verifica in molti Paesi europei, in grado di attrarre consistenti stanziamenti da Bruxelles, finalizzati a progetti di ricerca”.
“Il Regno Unito – aggiunge Napoli – ha ottenuto fino al 2011 ben 3,8 miliardi di euro, l’Olanda 1,772 miliardi, la Svezia 993 milioni seguita da Belgio e Finlandia. La propositività ed il consolidamento di certi approcci risultano fondamentali per la crescita economica di un territorio. Sono decisamente condivisibili le dichiarazioni della dott.ssa Laura Deitinger, presidente di Assoknowledge, l’associazione aderente a Confindustria Sit che rappresenta le imprese che investono in formazione e ricerca. Sostanzialmente la Deitinger sostiene che le ataviche e perduranti problematiche, in riferimento alla situazione del nostro Paese, sono caratterizzate dalla scarsa capacità di fare squadra e di presentarsi con priorità comuni agli appuntamenti con l’Europa o con bandi nazionali. L’Italia, infatti, registra performance non esaltanti. Per implementare la competizione con le altre realtà europee, si è immaginato di riunire il Miur, mille imprese, trecento atenei ed enti di ricerca, al fine di lanciare undici progetti ad elevato profilo tecnologico”.

“In Basilicata – dice l’esponente del Pdl – nel corso degli anni non solo le criticità nel mondo del lavoro sono aumentate, allo stesso tempo anche il ruolo del nostro Ateneo continua ad essere marginale, senza dimenticare la bassa attrattività della sede lucana. Manca quella forte connessione tra formazione universitaria e mondo del lavoro. Detto questo, sarebbe auspicabile un cambio di rotta, identificando quei settori strategici per il rilancio della nostra economia locale, incentivando le collaborazioni fra università e imprese. Il sostegno alle imprese lucane, previsto per il periodo di programmazione 2014-2020 in virtù degli accordi con l’Ue, dovrebbe essere maggiormente supportato da un atteggiamento diverso, al fine di non limitarsi ad una mera distribuzione di danaro. Le risorse stanziate per il rilancio di un territorio – conclude Napoli – sono decisamente necessarie ma alle stesse è utile far seguire una progettualità concreta in grado anche di garantire ricadute positive dal punto di vista occupazionale”.

    Condividi l'articolo su: